La Torre di Kamarina, l’antica colonia greca di Ragusa risalente a 2600 anni fa, è in salvo grazie all’impegno del Genio Civile che, in costante raccordo con la Soprintendenza e il Parco archeologico della zona, si è adoperato per la salvaguardia dell’importante reperto archeologico.
Il sito su cui si erige la Torre è, infatti, minacciato da una forte erosione costiera che, in poco più di anno, ha inghiottito decine di metri di costa spazzando via con essa resti di valore storico.
L’intervento di recupero è consistito nella realizzazione di una “mantellata” di protezione dall’azione del mare, con la costituzione di un tessuto adatto a comprimere la spinta d’argilla e la creazione di un costone artificiale con massi di dimensioni che hanno bloccato il crollo della falesia.
Fondata agli inizi del VI secolo a.C. dai siracusani sul fertile promontorio delimitato dai fiumi Ippari e Oanis, per creare un presidio lungo la rotta africana e frenare l’espansione verso sud di Gela, Kamarina divenne rapidamente un importante centro agricolo e un punto di riferimento per i traffici commerciali dell’entroterra.
Valentina De Simone