Holden Caulfield ha 76 anni, ma la sua vita da pensionato lo ha stancato così decide di scappare dall’ospizio e di tornare a New York. Un manoscritto inedito di Salinger? No. Un sequel cinematografico? Peggio. Si tratta infatti della trama di un romanzo scritto da Frederik Colting, intitolato 60 Years later: coming trough the rye.
Colting è un editore danese pressoché sconosciuto che nel 2009 stampò questo suo romanzo vistosamente collegato al capolavoro di J.D. Salinger al punto di sembrarne il sequel. Per qualche tempo l’opera circolò in Svezia ed in Gran Bretagna finché un tribunale statunitense non ne bloccò la distribuzione nel luglio dello stesso anno. Il titolo doveva essere cambiato e rimosso ogni riferimento al romanzo di Salinger (il titolo originale de Il giovane Holden è infatti The catcher in the rye). Fu proprio Salinger a portare Colting in tribunale, dove il giudice Deborah Batts stabilì che lo scrittore danese aveva ripreso l’opera di Salinger e che Mr.C (il protagonista di 60 Years later: coming trough the rye) risultava essere “una copia rianimata di Holden Caulfield”. A nulla erano servite le proteste dei legali di Colting, il quale si difese dicendo che il suo non era un sequel ma una parodia.
J.D. Salinger, mito della letteratura del Novecento ed icona della riservatezza estrema, è morto il 27 gennaio del 2010. A meno di un anno della sua scomparsa viene però nuovamente scomodato, insieme al suo celebre romanzo. Stando a quanto riporta il Publishers Weekly, Frederik Colting avrebbe infatti ottenuto il permesso di stampare il suo libro al di fuori degli Stati Uniti e del Canada e pare che gli editori di sei Paesi abbiano già manifestato interesse per la pubblicazione. Dalla battaglia legale si evince anche il divieto imposto allo scrittore danese di dedicare il libro a Salinger o di fare ogni altro tipo di riferimento a Il giovane Holden.
Probabilmente per le copie di 60 Years later: coming trough the rye che verranno vendute Colting dovrà ringraziare proprio tutto questo polverone che è stato sollevato. D’altronde per i libri, così come per i film ed ogni altro tipo di prodotto destinato al grande pubblico, la regola vincente sembra essere sempre una sola: non importa se bene o male, l’importante è che se ne parli. Il caso in questione è però particolare. J.D.Salinger nel 1951 offrì al mondo un libro che ha appassionato due generazioni di lettori ma a differenza di molti suoi colleghi decise di vivere la sua vita lontano dalle scene. Scrisse un capolavoro dal successo internazionale chiedendo soltanto di essere lasciato in pace. Alla luce di tutto ciò una considerazione è perciò d’obbligo: autori come Salinger e libri come Il giovane Holden non meriterebbero un po’ più di rispetto, anziché essere sfruttati dal primo Colting che viene per avere un po’ di pubblicità?
“È buffo. Basta che diciate qualcosa che nessuno capisce e fate fare agli altri tutto quello che volete.” (Il giovane Holden, Capitolo XXI)
Andrea Camillo