Oltre cento persone sono morte in India nelle vicinanze del tempio indù di Sabarimala Ayyappa, a sud del paese, nello stato di Kerala, per una calca formatasi in seguito ad un incidente.
La tragedia ha avuto origine quando un autobus carico di pellegrini ha urtato una jeep e si è ribaltado schiacciando un gruppo di fedeli che scendevano dalla collina dove si trova il tempio. L’incidente ha fatto scoppiare il panico tra le decine di uomini, donne e bambini che si sono dati alla fuga. Molti di loro però sono rimasti uccisi nella calca, calpestati dalla folla.
Esercito e marina sono stati mobilitati per partecipare ai soccorsi, come annunciato dal ministro della Difesa, A. K. Antony, mentre il governo ha gia proclamato lo stato d’emergenza. I soccorsi sono resi difficili perché il tempio sorge in una zona impervia, dove non c’è copertura telefonica. Il sottosegretario all’Interno del Kerala, Kodiuyeri Balakhrishnan, ha dichiarato ai giornalisti che il bilancio delle vittime “ha superato quota 100” anche se finora sono stati recuperati 65 cadaveri.
I fedeli che sono rimasti coinvolti nella tragedia avevano appena partecipato alla cerimonia denominata Makaravilakku, che ha il suo momento culminante nell’apparizione della stella Makarajyothi, considerata ‘luce divina’, che ha chiuso due mesi di pellegrinaggio al tempio.
Non è la prima volta che il tempio di Sabarimala Ayyappa è teatro di una tragedia. Il 14 gennaio del 1999, infatti in circostanze analoghe morirono 52 persone e decine rimasero ferite. In quell’occasione, una commssione d’inchiesta considerò il governo della regione “colpevole di negligenza” per non aver saputo garantire la sicurezza dei fedeli.
Annastella Palasciano
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