Un’intera famiglia composta da quattro persone vive in un’automobile Citroen da quattro anni.
Accade a Palermo, l’auto è parcheggiata in una zona appartata di Corso dei Mille.
I quattro, padre, madre e due figlioletti, sono in attesa di una casa popolare dal comune. Daniele D’Amico e Maria Grazia Meschis hanno due figli piccoli costretti a trascorrere la propria infanzia tra la scuola e l’automobile che ormai è diventata la loro abitazione. Si trovano al secondo posto della lista dell’emergenza abitativa, ma è troppo tempo che nulla si muove per loro.
L’uomo, inoltre, è malato di leucemia. La madre dei bambini, invece, soffre di crisi di pianto e panico, per i quali è in cura da uno psicologo.
La donna lava i figli con le salviette imbevute, li veste sul sedile posteriore e li accompagna a suola in autobus. Il materiale didattico, come quaderni e penne, è stato acquistato dalle maestre, mentre i familiari dei coniugi non forniscono aiuti consistenti.
Solo una volta a settimana è concesso il privilegio di una doccia, a casa di qualche parente. “Ci siamo rivolti alla Caritas per qualche pasto caldo”, afferma Maria Grazia, “perché dei pacchi spesa non sappiamo cosa farcene dal momento che non possiamo cucinare. Oppure mangiamo scatolette di tonno o altra roba sempre in scatola. Anche i bambini. Quando ho la possibilità, riempio bottiglie e bidoni di acqua e li tengo in auto per bere e lavare almeno le mani”.
Due valigie nel bagagliaio costituiscono il guardaroba estivo e invernale dei quattro.
“Prima avevamo un aiuto dai suoceri oggi non possono fare più nulla per noi”, continua la donna, “bussiamo alle porte di amici e parenti almeno per fare una doccia ogni tanto. Siamo disperati“.
Daniele, il marito, ha perso il lavoro per colpa della sua malattia: “Lavoravo al bar Touring come fattorino, poi mi sono ammalato. Adesso vago per la città per rimediare una paghetta quotidiana facendo qualsiasi cosa”.
foto: Repubblica.it
Carmine Della Pia