Sono stati destinati 12 milioni per continuare il secondo lotto del cantiere degli Uffizi di Firenze: i soldi erano mirati ad attività di tipo conservativo da utilizzare per l’intero polo museale fiorentino.
Più precisamente, da quanto è stato firmato nel protocollo da ministero dei beni culturali e amministrazione comunale, con l’introduzione della card, che sarà attiva a partire dal prossimo 14 febbraio, una parte degli incassi, ovvero circa 4 milioni all’anno, sono tornati a vantaggio di Firenze sulla base di progetti condivisi fra Roma e Comune. Per i primi tre anni è già stato stabilito che si provvederà ai lavori del cantiere Grandi uffizi.
“Sono sicuramente contenta che si siano trovate le risorse per il proseguimento del cantiere — afferma la sovrintendente del polo museale Cristina Acidini —. Ma non capisco il concetto, quando si dice che in questo modo i soldi almeno restano a Firenze. Anche prima ci restavano e venivano investiti nel sistema museale: Palazzo Pitti, Boboli, San Marco, le Ville Medicee non sono forse Firenze? La città è i suoi monumenti. Ma evidentemente questo messaggio è difficile da far passare. Il fatto è che il ministero doveva finanziare il cantiere. Adesso invece ha deciso che l’investimento si coprirà con i soldi del polo museale”.
Avanza così la paura che quei 4 milioni all’anno, che adesso saranno riservati soltanto a tutto ciò che riguarda gli Uffizi, non possano bastare per il resto.
“Aspetto a farmi un’idea precisa su questa novità e per capire quale siano le conseguenze del cambiamento, sapendo che spesso tendiamo ad essere conservatori e a respingere il nuovo — commenta il direttore degli Uffizi Antonio Natali —. Il punto è che gli Uffizi sono Firenze e Firenze è gli Uffizi. Ciò che è male, o bene, per l’uno lo è anche per l’altro. Se questa soluzione farà andare avanti i lavori sono contento. Se serve a una migliore gestione del tutto ben venga. Sarebbe un dispiacere se invece questi soldi, che vanno altrove rispetto al polo, non dessero i frutti buoni e sperati. Sono tanti i progetti che possiamo fare insieme all’amministrazione comunale a vantaggio della città, valorizzando ad esempio luoghi meno noti che meritano di esser conosciuti, al di là dei soliti percorsi super affollati. Iniziative che potrebbero portare vantaggi agli stessi musei comunali ora nel circuito della card. Basti pensare al programma della Città degli Uffizi, che ha già coinvolto con successo diverse amministrazioni comunali della provincia”.
Martina Guastella