Roma, Croppi vs Alemanno: il vero sconfitto è lui

“Non c’è alcun atteggiamento di rivalsa e di amarezza per quello che è successo. So bene come si gestiscono gli stati di crisi. Sono sinceramente convinto che Alemanno possa continuare la sua esperienza e completare quel processo per rendere meno attaccabile la macchina del Campidoglio”. A parlare è Umberto Croppi, ex responsabile della Cultura della Capitale, rimasto fuori dalla nuova squadra nominata dal sindaco di Roma solo 2 giorni fa. In una conferenza stampa convocata questa mattina, l’ex assessore ha ostentato serenità e grande fair play.

Soltanto poche ore prima, Gianni Alemanno, in un’intervista televisiva, gli aveva riconosciuto grandi meriti per il lavoro svolto in Campidoglio, spiegando che il motivo per cui non era stato riconfermato alla guida della Cultura romana era da rintracciarsi nella sua decisione di aderire a Fli.

Alemanno gode ancora di molta popolarità a Roma – ha ripreso Croppi nell’incontro con la stampa di questa mattina – ha un consenso superiore al 50% nonostante la crisi. Capisco che questa potrebbe essere una trappola, ma io spero che se qualche falla c’era venga riempita. Non intendo cadere nella trappola della rivalsa per quello che è successo. Spero solo – ha continuato – che quello che ho realizzato non venga disperso, sono disponibile a collaborare con il mio successore”.

Ma dopo qualche resistenza, l’ex responsabile della Cultura capitolina ha scelto di cedere alle “lusinghe” dei giornalisti e di togliersi un sassolino dalla scarpa: “A metà dicembre – ha raccontato – a seguito della cosiddetta questione ‘parentopoli’, insieme ad Alemanno abbiamo avviato un processo che doveva avere il suo coronamento proprio nello stabilire rapporti diversi, di maggiore autonomia del sindaco nei confronti della maggioranza che lo sostiene. Quel processo – ha spiegato Croppi – si è concluso con il risultato opposto, quindi è lui che è stato sconfitto, non io“.

A rincarare la dose sul primo cittadino di Roma ci ha pensato poi Adolfo Urso, coordinatore nazionale di Fli, che ha definito l’estromissione di Croppi dalla nuova giunta capitolina “un’imboscata notturna”. Di contro Urso ha annunciato che l’ex assessore verrà presto nominato responsabile nazionale e locale della Cultura nel partito guidato da Gianfranco Fini.

“L’imboscata tesa a Croppi – ha esordito Urso – fa emergere due questioni politiche che riguardano non solo il governo della città di Roma ma anche il governo nazionale: non viene premiato il merito che invece viene cancellato davanti alla forza dei numeri e non viene premiata la cultura che invece viene cancellata davanti alla forza del potere”.

“Voglio confrontare la solidarietà che viene espressa a Croppi – ha continuato il finiano – con la mozione di sfiducia che viene chiesta al ministro Bondi. Noi crediamo che sulla valorizzazione della Cultura e sul merito c’è il nostro discrimine tra Futuro e Libertà e il Popolo della Libertà che nasce sulla concezione diversa della nuova classe dirigente. Questo – ha concluso il coordinatore di Fli – è il motivo per cui facciamo nascere un nuovo soggetto politico che faccia della cultura e del merito motivi fondanti del proprio processo politico”.

Maria Saporito