La gara tra Lazio e Sampdoria ha visto i biancocelesti battere la Sampdoria grazie ad un goal in posizione dubbia di Libor Kozak, entrato da pochi minuti al posto di Floccari. Con questa vittoria la Lazio si riporta al secondo posto mentre la Sampdoria scende al nono, venendo scavalcata dall’Udinese e raggiunta dal Cagliari: dopo la vittoria con la Roma un nuovo punto d’arresto per la squadra di Di Carlo.
A fine partita ha così commentato Edy Reja quanto accaduto: “Kozak è un giocatore con capacità sicuramente importanti che, quando chiamato in causa, ha sempre risposto in maniera positiva. Oggi il primo tempo è stato sottono, cosa strana rispetto al solito, dato che ci comportiamo al contrario. L’importante era portare a casa i tre punti e trovare un po’ di serenità dopo la sconfitta col Lecce. Su Kozak c’è da dire che se l’operazione dev’essere fatta si farà: questo è un ragazzo che entrando a partita in corso riesce a fare grandi cose. Ovviamente deve dimostrare di avere costanza e poter essere importante anche dall’inizio della gara, quindi ha bisogno di spazio. La scelta di Zarate defilato a sinistra è stata fatta per dargli più possibilità di manovra e gestire meglio il suo attacco”.
Così ha commentato invece la partita Andrea Poli, autore di una prestazione atipica rispetto a quelle che ci offre solitamente: “Abbiamo avuto le nostre occasioni ovviamente. Tra le tante quella capitata all’ inizio del secondo tempo a Pazzini avrebbe potuto cambiare la partita. Alla fine però c’è stato questo episodio un po’ dubbio sul goal che noi abbiamo pagato.. Guardando la moviola si vede facilmente che Kozak è davanti alla linea dei nostri difensori. Ovviamente parliamo di centimetri, quindi dal campo è sicuramente difficile da vedere. L’amarezza è tanta perché volevamo tornare a Genova almeno con un punto, e bene o male lo avremmo potuto ottenere. Sono sicuro che giocando con questa determinazione la squadra riuscirà ad ottenere i risultati sperati e dobbiamo ripartire proprio dalla gara di mercoledì in Coppa Italia contro l’Udinese”.
Mario Petillo