Gheddafi interessato a marchio Fiuggi, Cgil Sangemini: “Fare chiarezza”

E’ notizia degli ultimi giorni quella che racconta di una lettera inviata dalla Camera di Commercio italo-irachena per conto della società “Lasico”, controllata dalla famiglia Gheddafi, che lascia intendere la volontà di investire a Fiuggi ingenti capitali. Il tutto è giunto sul tavolo dell’attuale presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

Secondo numerosi organi di stampa, l’investimento avrebbe come obiettivo quello di unificare la gestione di terme e imbottigliamento dell’acqua, quest’ultimo comparto industriale è attualmente gestito dal gruppo Sangemini, e realizzare un centro congressi, un polo fieristico e un aviosuperficie. Il tutto dovrebbe portare anche a 300 nuove assunzioni.

“Ho visto solo stamattina la lettera in cui mi viene ribadita l’offerta già fatta al sindaco di Fiuggi”, afferma Renata Polverini. “Ho convocato il sindaco per poter capire insieme a lui che cosa è successo e qual è lo stato della situazione, prima di esprimermi e prendere qualunque decisione”.

A fronte, dunque, di tutto ciò, la Flai Cgil e le Rsu Cgil della Sangemini hanno chiesto un incontro urgente alla proprietà, al fine di verificare la fondatezza di tali notizie.

“I lavoratori – si legge nella nota sindacale – stanno vivendo tutti un momento di attesa e di aspettative importanti, visto che il gruppo Sangemini è in procinto di avviare una nuova fase, con l’insediamento del nuovo CDA di prossima nomina. E’ perciò evidente che ogni notizia che interessa futuri assetti societari venga vissuta da tutti con estrema partecipazione e preoccupazione”.

La Flai Cgil ribadisce, inoltre, con forza che ogni decisione presa rispetto al futuro del gruppo, a cominciare dal nuovo piano industriale che dovrà essere presentato a breve alle organizzazioni sindacali, dovrà essere frutto di un confronto serrato e partecipato, nel rispetto delle corrette relazioni industriali. “Ogni tentativo di fuga in avanti in stile ‘Marchionne’ – concludono dall’organizzazione sindacale – sarà osteggiato da tutti i lavoratori. Siamo certi che sarà interesse e cura della proprietà chiarire quanto prima cosa bolle in pentola”.

Mauro Sedda