Su “L’epigramma di Stalin” Antonio D’Orrico scrisse che “Robert Littell ha scritto un grande romanzo, feroce, divertente, disperato, pieno di poesia. Il romanzo dei corvi che vinsero sui cigni. Un grande romanzo russo scritto da un americano.” Stavolta il giornalista e scrittore americano Robert Littell propone al proprio pubblico una spy story letteraria, il cui titolo è “I figli di Abramo”. Storicamente parlando, sono figlie di Abramo sia la stirpe islamica sia quella israelitica, le quali posseggono come progenitori rispettivamente Ismaele, il figlio che Abramo ebbe con Agar, la serva di sua moglie, e Isacco, il figlio che Abramo ebbe con la propria consorte. L’opera, edita da Fanucci Editore, racconta una storia tragicamente attuale, il cui titolo individua il forte legame che esiste fra due delle maggiori religioni monoteistiche del pianeta. I nomi dei due protagonisti dello pera di Robert Littell sono, non a caso, esattamente i nomi dei due patriarchi biblici che diedero origine rispettivamente alla religione islamica ed al credo israelitico. Il libro parla di un rabbino ferventemente credente, Isaac Apfulbaum, che viene rapito da un fondamentalista islamico, Isma’l al-Shaath. Il rapimento del rabbino da parte del terrorista palestinese, scatena una forte crisi all’interno di un Paese già prostrato da problematiche decisamente gravi. Al governo di Israele viene chiesto di lasciare un centinaio di prigionieri palestinesi in cambio della liberazione di Isaac Apfulbaum. Nel caso in cui le richieste del rapitore non dovessero trovare un riscontro pratico, le conseguenze sarebbero a dir poco tragiche per il rabbino, la cui fine sarebbe segnata. Nel momento in cui la paura per la sorte del rabbino è comprensibilmente grande ed i tempi sono oltremodo stretti, giunge dagli Stati Uniti una sorta di ancora di salvezza, costituita da un piano di pace che dovrebbe essere firmato da entrambe le parti.
Le tematiche trattate nell’opera sono purtroppo all’ordine del giorno all’interno dei Paesi Mediorientali che subiscono ogni giorno le terribili conseguenze della guerra. Che “I figli di Abramo” non sia destinato ad avere la stessa felice sorte de “L’epigramma di Stalin”?
I figli di Abramo
Robert Littell
Fanucci Editore
400 pagine
18,00 euro
Martina Cesaretti