Il pentito Francesco Giuliano indica in Silvio Berlusconi uno dei responsabili delle stragi del ’93.
È quanto si apprende da varie fonti che hanno deposto a Firenze sul processo degli attentati avvenuti diciassette anni fa a Firenze, Roma e Milano.
In primis, il pentito Giovanni Ciaramitaro, spiega quanto riferito: “Giuliano mi disse che ci stava questo politico, che ancora non era un politico, ma che quando sarebbe diventato presidente del Consiglio avrebbe abolito le leggi contro la mafia. Poi mi disse che era Berlusconi”.
Il motivo delle stragi è presto spiegato, “volevamo l’abolizione del 41bis, delle leggi sulla mafia”, e i motivi per cui furono i monumenti a finire nel mirino degli attentatori, “le bombe le mettevano per scendere a patti con lo Stato. C’erano dei politici che indicavano quali obiettivi colpire con le bombe, andate a metterle alle opere d’arte, dicevano”.
Si aggiunge anche un altro pentito, Pasquale Di Filippo: “Da quando avevo 20 anni mi hanno sempre detto cosa dovevo votare politicamente, io e tutti gli altri. Nel ’94, quando ci sono state le elezioni in Sicilia, abbiamo votato tutti per Berlusconi, perché Berlusconi ci doveva aiutare, doveva far levare il 41 bis, cosa che in quel periodo non è successa. Io mi sono lamentato con Bagarella personalmente, dicendogli che nelle carceri ci stavano ammazzando a tutti. Perché ancora non ha fatto niente? Lui mi ha risposto in siciliano: in questo momento lascialo stare perché non può fare niente. Mi ha fatto capire che c’erano altri politici che gli giravano attorno, nel senso di vedere quello che lui faceva, e quindi lui non si poteva esporre più di tanto. Comunque appena c’è la possibilità lui ci aiuterà. Questo è stato il dialogo che io ho avuto con Bagarella”.
Chiese e monumenti furono scelti per minare il turismo, e Di Filippo parla anche dell’attentato a Maurizio Costanzo, reo di aver “girato una trasmissione che non doveva fare”.
Carmine Della Pia