Taranto, 18 gennaio. La Procura di Taranto, stando a quanto riportato da alcuni quotidiani, ha disposto una perquisizione della cella di Michele Misseri, zio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana trovata morta il 26 agosto scorso e padre di Sabrina Misseri, in carcere con l’accusa di omicidio in concorso ai danni della cugina. Durante l’ispezione della cella in cui è rinchiuso l’agricoltore, sarebbe stata trovata documentazione cartacea, definita come “interessante”.
La vicenda di Avetrana non finisce di stupire per i colpi di scenza che riserva periodicamente e ciò sembra avvenire anche dopo il periodo di massima attenzione dei media sul caso. Il protrarsi a lungo delle indagini sull’omicidio pugliese ha generato un’inevitabile calo di attenzione anche nel pubblico, che forse si è istintivamente diviso tra Avetrana e il rapimento avvenuto in Provincia di Bergamo, per il quale è stato chiesto il silenzio stampa.
Michele Misseri ha fornito agli inquirenti una nuova versione dei fatti, l’ennesima. Dopo essersi auto accusato dell’omicidio della nipote per diversi giorni, l’uomo aveva ritrattato in parte, accusando la figlia Sabrina di essere stata lei ad uccidere Sarah, ammettendo per sé stesso il solo occultamento del cadavere. Sabrina, che si è sempre professata innocente ed ha costantemente sostenuto un’unica versione dell’accaduto è verosimilmente finita in carcere anche a causa delle accuse mosse dal padre ai suoi danni.
In una nuova lettera, che in realtà sarebbe però datata dicembre 2010, “zio michele” avrebbe scagionato la figlia, motivando le sue dichiarazioni precedenti con il voler difendere la moglie, madre di Sabrina. Una lettera di cui l’avvocato Daniele Galoppa, difensore storico dell’agricoltore ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza. I magistrati hanno però riferito che in sede di processo rimarrà valido quanto dichiarato dal Misseri in sede di incidente probatorio, durante il quale aveva appunto confermato le accuse alla figlia.Sulla stessa lunghezza d’onda anche i legali della famiglia Scazzi: “Quello che Michele Misseri ha dichiarato in sede di incidente probatorio è quello che conta ai fini processuali al momento”.
A.S.