Caso Ruby, Berlusconi: non mi dimetto

Il presidente del Consiglio appare irremovibile. Ai giornalisti che ieri gli hanno chiesto se stesse valutando la possibilità di dimettersi dopo le accuse infamanti formulate contro di lui dai pm di Milano, ha risposto senza tentennamenti: “Ma siete matti? Casomai ci sarà qualcun’altro che dovrà pensare alle dimissioni. Non certamente io. Io sono la persona offesa“.

“Credo che con me è offesa la democrazia – ha continuato il premier prima di incontrare i deputati-avvocati del Pdl in un vertice a Montecitorio – perché sono cose che in uno stato democratico non si possono concepire. Vi sembra una cosa concepibile che il premier, tra l’altro accusato dalla sinistra di essere uno stupratore della democrazia, un dittatore, di aver dato vita ad un autentico regime, abbia la propria casa spiata per un anno intero e con tutti i suoi ospiti registrati e sottoposti a controlli telefonici continuativi? E’ una cosa – ha ribadito il presidente del Consiglio – che non credo possa esistere in nessun Paese e non credo che sia giusto esista qui”.

Ma il Cavaliere ha ritrovato subito il sorriso: “Mi sto divertendo – ha confidato ai cronisti che gli hanno chiesto un commento sulle dichiarazioni delle ragazze che sostengono di aver partecipato ai suoi ricevimenti – Sono sereno“. E a chi lo ha informato che l’opposizione ha chiesto a gran voce le sue dimissioni: “Non faccio gestacci per strada” ha scherzato Berlusconi.

Sugli sviluppi della vicenda giudiziaria, poi, il Cavaliere non ha alcun dubbio: “L’intervento del Parlamento – ha spiegato – toglierà alla Procura di Milano (che ha aperto l’inchiesta sul caso Ruby, ndr) il caso e lo farà trasferire al Tribunale dei ministri. La cosa si concluderà in un attimo perché essendoci la persona che avrebbe dovuto essere minacciata, indotta (il funzionario della polizia di Milano, che secondo l’accusa, è stato invitato dal premier a rilasciare la ragazza, ndr), che dirà ‘ho avuto soltanto una richiesta di informazioni’, a questo punto la vicenda è chiusa. E’ stata proprio strumentale questa invenzione della concussione – ha insistito Berlusconi – per acquisire una competenza che non ci sarebbe stata”.

E non è tutto perché incalzato dai giornalisti, il premier ha anticipato che non comparirà davanti ai giudici milanesi che lo hanno convocato per raccogliere la sua testimonianza sui fatti a lui contestati: “I miei avvocati mi hanno detto che non essendo Milano il tribunale competente – ha spiegato – non è logico che io vada. C’è la volontà della Procura di Milano di dare un colpo alla credibilità del presidente del Consiglio che evidentemente – ha osservato – considerano un ostacolo da eliminare se si vuole che la sinistra torni al potere”.

E dopo aver escluso la possibilità di aver favorito la “concussione” del funzionario di polizia, il presidente del Consiglio ha negato anche l’esistenza di rapporti sessuali consumati con la ragazza ai tempi minorenne: “Il reato di concussione è inesistente – ha scandito – dal momento che non c’è il concusso. Quanto al fatto minorile, non esiste assolutamente. C’è una dichiarazione esplicita scritta e ripetuta di una persona che ha fatto affermazioni precise di non aver mai avuto da parte mia avances né atti di sesso con me e, oltretutto – ha aggiunto il Cavaliere – è una persona che aveva dichiarato urbi et orbi, come dimostrato da numerosissime persone, da testimonianze, di avere 24 anni di età”.

Maria Saporito