Troppa carne sul fuoco: questa in sintesi la motivazione addotta dal relatore del Pdl Antonio Leone, che ha chiesto il rinvio dell’esame della richiesta di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari inviata dai pm di Milano alla Giunta della Camera. Per il pidiellino, infatti, la mole del materiale (quasi 400 pagine) vergate dalla toghe milanesi impone la necessità di prendere altro tempo per permettere a tutti i membri della Giunta di analizzare nel dettaglio il dossier-fiume e allo stesso Leone di preparare la sua relazione.
Una motivazione definita “ragionevole” da Pier Luigi Castagnetti, presidente della Giunta, che ha rimandato a martedì 25 gennaio alle ore 14,00 l’avvio dell’esame della richiesta recapitata dalla Procura di Milano. “Mi è sembrata una richiesta ragionevole – ha spiegato Castagnetti – quindi ci siamo aggiornati alla settimana prossima. Martedì attendiamo la relazione, poi si aprirà il dibattito. Abbiamo deciso di dedicare maggiore spazio alle sedute – ha continuato – serviranno un paio di settimane, non credo infatti che riusciremo a chiudere la prossima settimana anche perché – ha precisato Castagnetti – tutti i membri vorranno intervenire sulla vicenda e nel nostro regolamento non ci sono limiti di tempo per i singoli interventi”.
Esiste comunque una data massima entro la quale la Giunta di Montecitorio dovrà esprimersi sulla richiesta inviata dai pm di Milano: quella del 14 febbraio, trentesimo giorno dall’arrivo delle carte a Roma. Una data particolare, che suona un po’ come una “beffa”, dal momento che al 14 febbraio dell’anno scorso (giorno di San Valentino) i pm di Milano hanno fatto risalire la prima “permanenza notturna” della minorenne Ruby nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. All’indomani della decisione presa dalla Giunta, sarà il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a calendarizzarne la votazione in Aula.
Maria Saporito