Altolà dei Comuni sul decreto del governo sul federalismo municpale. Per il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino restano, infatti, “molte incertezze su numerosi punti fondamentali” nel testo.
L’ufficio di presidenza, che aveva all’ordine del giorno proprio le valutazioni sul confronto relativo al testo del decreto legislativo in materia di federalismo municipale, ha pertanto approvato stamattina un documento in cui si sottolinea la necessità di “una ulteriore fase di interlocuzione con il governo e con il Parlamento”.
Al tavolo di discussione anche l’analisi della situazione finanziaria comunale e gli effetti della riduzione dei trasferimenti.
A detta di Chiamparino, l’attuale decreto sul fisco municipale ”lede l’autonomia dei Comuni” e nel testo del decreto – si legge sul sito dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani – non emergono ”quelle risposte in materia di autonomia più volte richieste dall’Anci, che potevano consentire di recuperare anche se parzialmente i tagli alle risorse prodotti nel 2010”.
Tra queste il sindaco del capoluogo piemontese ha citato lo sblocco dell’addizionale Irpef, il contributo di soggiorno e la devoluzione dell’incremento di gettito dei tributi immobiliari attribuiti ai Comuni.In merito alla parte a regime, invece, il testo ”contiene ancora troppe incertezze sui tempi e sui valori e ciò non consente una piena valutazione degli effetti che le nuove norme potranno provocare sul territorio”.
Chiamparino ha infine rilevato la totale mancanza di ”una regolamentazione della perequazione, da cui dipende la tenuta dell’assetto complessivo così come definito dalla legge 42. Il fondo di perequazione non si sa come è composto e soprattutto come funziona”, ha concluso il presidente dell’Anci.
I Comuni non sono i soli a esprimere dubbi sui contenuti del provvedimento. “Da tempo, nel nostro Paese si va ripetendo, ed apparentemente con larghissimo consenso, che il turismo è davvero la grande risorsa dell’Italia – ha sottolineato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli -. Consideriamo, dunque, davvero un errore da ‘matita blu’ l’idea che il federalismo municipale nasca all’insegna del ritorno alla tassa di soggiorno perchè i Comuni potranno così pur realizzare nuove entrate ma, di certo, la tassa di soggiorno colpirà fortemente la competitività del turismo italiano, che avrebbe invece la necessità di essere sostenuta con scelte di tutt’altro segno, a partire dalla riduzione dell’Iva e dell’Irap”. Confcommercio punta, dunque, il dito contro il via libera alla tassa di soggiorno fino a 5 euro/die prevista nel testo del decreto.
Allarmi, questi lanciati dai Comuni e dall’associazione dei commercianti, che non sembrano però smuovere le ferme intenzioni dei leghisti, tanto che Umberto Bossi con una battuta torna nuovamente a ribadire la priorità del suo partito: ”O federalismo o morte”. “Ieri – racconta il Senatur in riferimento all’esito dell’incontro che si è svolto con il premier Silvio Berlusconi – abbiamo sancito che se non passa il federalismo, si va al voto. Berlusconi è d’accordo. Ma la riforma passa al 100%”. “Ma chi vuole andare al voto?“, si domanda poi il ministro per le Riforme. “Votare – risponde – non conviene al Paese”.
E a proposito di elezioni, il leader del Carroccio evita le pressioni dei cronisti che gli chiedono se il prossimo candidato premier per il centrodestra sarà ancora Berlusconi e, scherzando al fianco della vice presidente del Senato, dichiara: ”O io, o lui, o Rosi Mauro…”.
Raffaele Emiliano