Di Pietro: indegno Berlusconi resti al governo

Antonio Di Pietro è furioso; le ultime rivelazioni sul Caso Ruby hanno rinforzato in lui la convinzione che Silvio Berlusconi debba urgentemente liberare il campo politico dalla sua ingombrante presenza. Ieri sera il leader dell’Idv ha presenziato al sit-in organizzato davanti al Quirinale da “Gli indignati“, un gruppo di cittadini organizzatisi sulla Rete, che hanno manifestato il loro dissenso nei confronti del presidente del Consiglio. Un grido al quale l’ex magistrato ha voluto unire la sua voce, convinto che il vaso sia ormai colmo.

Non solo, nel corso della giornata di ieri, Di Pietro ha illustrato prima a Corriere Tv e poi all’Espresso i motivi per cui non è più possibile tollerare la presenza del Cavaliere alla guida del governo: “La ragione fondamentale per cui riteniamo indegno che Silvio Berlusconi continui a fare il presidente del Consiglio – ha tuonato l’ex togato – l’ha spiegata lui stesso quando ha detto che i magistrati che lo stanno indagando rappresentano un elemento eversivo delle istituzioni. Di eversivo c’è solo il suo comportamento e il silenzio complice e connivente – ha aggiunto Di Pietro – del ministro della Giustizia, che oggi è venuto in Parlamento a riferire sullo stato della giustizia in Italia e non ha preso le difese dei giudici che stanno svolgendo il loro dovere”.

“Stiamo con i piedi per terra – ha quindi detto il leader dell’Idv – per governare ci vuole una maggioranza politica che non c’è più perché quella che ha vinto le elezioni si regge sul ‘voto sì’, voto no’ dell’ultima compravendita. Nel caso in cui, e noi ce lo auguriamo al più presto, il governo Berlusconi dovesse deflagrare, la maggioranza che dovrebbe sostituirlo e il conseguente governo avrebbero lo stesso voto risicato. In una situazione di questo genere – ha suggerito l’ex pm – diamo la parola agli elettori e lasciamo che siano loro a scegliere se vogliono essere governati da persone che pensano a loro o da persone che pensano solo a se stesse e ai loro interessi”.

Per quanto, un’altra soluzione, per il leader dell’Idv potrebbe esserci: “C’è un solo modo per finirla con questa manfrina – ha dichiarato ieri a L’Espressobisogna raggiungere il 51% dei voti in Parlamento per sfiduciare il governo. Non c’è altro modo, perché Berlusconi non si dimetterà mai. Lui fa il presidente del Consiglio solo per motivi giudiziari. Se non dovesse più ricoprire questo ruolo – ha spiegato – dovrebbe fare l’imputato e andare dal giudice. Da 15 anni è in politica, solo per motivi giudiziari: non si può pensare che Berlusconi si dimetta di sua spontanea volontà”.

“Bisogna che il Parlamento lo sfiduci – ha insistito Di Pietro – ma in Parlamento, non c’è la maggioranza perché Berlusconi compra il consenso. Bisognerebbe fare una grande campagna di sensibilizzazione per far capire che nelle Camere, coloro che non si assumono le proprie responsabilità, sono complici morali e politici di questo disfacimento. La massima responsabilità – ha ribadito l’ex magistrato – è di quei parlamentari che non decidono né per il sì né per il no, ma si astengono, pronti a vendersi da una parte o dall’altra per paura di perdere il posto. Ecco, questa gente va indicata all’opinione pubblica come i Ponzio Pilato della situazione. E Ponzio Pilato – ha notato caustico Di pietro – è colpevole come Erode“.

Maria Saporito