“I pm incastrarono Berlusconi, volevano che firmassi un foglio con su scritto il presidente va con le ragazze”.
È quanto afferma Sabina Began, attrice di origine tedesca che trova posto all’interno dello scandalo Ruby ed escort varie con l’appellativo di ape regina, “Mi chiamavano così perché sostenevano che fossi la preferita di Silvio”.
Alla presunta stampa diffamatoria, come il premier stesso definisce i giornali che riportano le notizie sul Rubygate, corrisponde, si sa, una lunga lista di difensori, talvolta professionisti, talvolta improvvisati: è forse il caso di Alfonso Signorini e del suo Kalispera, che lancia in questi istanti l’intervista alla protagonista assoluta del caso, la diciottenne Ruby.
Alle telecamere del TgSky24, però, è intervenuta anche l’attrice Sabina Began, più volte ospite presso le dimore di Silvio, l’ape regina, la donna che ha le iniziali del premier tatuate su un piede: “Lo amo con tutta me stessa, provo per quest’uomo un amore vero. L’amore che non ho potuto dare ad altri l’ho dedicato a lui e mi sento fortunata di poter venire a difenderlo”.
Prendendo le distanze da ogni tipo di accusa, la donna rincara la dose accusando i pm di aver cercato di trascinarla in un losco piano: “Quando due anni fa ci fu il primo scandalo sulle feste, e dicevano che io ero l’ape regina e la chiave di tutto questo, sono andata dai pm. Il magistrato è stato gentile ma per quattro volte ho dovuto dire che non era così, ho pianto poi stavo per firmare, mi sono accorta che sul foglio c’era scritto il presidente va con le ragazze. Io non ho detto questo e non ho firmato. Certo so che quello che sto dicendo è pesante ma è la verità. Ho dovuto spiegare ai pm che non era così quello che ho detto. Ve lo giuro su mio padre che è morto. Sono stata lì a urlare, a piangere e a difendermi. Poi ho firmato quello che dicevo io. L’ho fatto riscrivere”.
L’amore che l’attrice prova per il presidente del Consiglio è testimoniato anche dall’estro con cui fornisce determinate spiegazioni anche sul tormentone bunga-bunga: “Non è un rito erotico, è il soprannome che mi hanno dato, e non ci trovo niente di strano perché mi ritengo un po’ una scimmia“.
Carmine Della Pia