Telecom: unbundling libero nelle grandi città

Per le stesse città in cui Fastweb già fornisce servizi a banda larga Telecom non dovrà offrire ai suoi concorrenti, a prezzo di costo, l’unbundling , cioè la possibilità di ottenere il tratto di rete che arriva a casa del cliente senza passare per l’ex monopolista. Per le grandi città, vale a dire Milano, Roma, Genova, Torino, Bologna, Napoli e Bari, ciò sembra ormai essere una certezza.

Ieri Corrado Calabrò, Garante delle Comunicazioni, ha, infatti, pubblicato la proposta di regolamentazione della nuova rete in fibra.  Sulla base del documento, se in un dato posto quella di Telecom non e’ l’unica infrastruttura in fibra, allora essa non sarà obbligata ad offrire ai concorrenti il servizio di unbundling.

I concorrenti, dunque, dovranno accontentarsi, in tal caso, del bitstream.

Situazione ben diversa, invece, nelle città dove quella Telecom e’ l’unica rete: fin da subito, in tal caso, l’ex monopolista dovrà concedere la possibilità ai concorrenti di avere un’offerta bitstream a prezzo orientato al costo, mentre dal 2013, sempre nelle città in cui quella di Telecom e’ l’unica rete, dovrà offrire anche l’unbundling.

Resta il nodo dell’offerta da 100 Mega di Telecom Italia che dovrebbe poter offrire in futuro ai suoi concorrenti una modalità di accesso in bitstream in grado di garantire anche a Wind, Vodafone e altri un servizio paragonabile. Il punto è che per farlo la società guidata da Franco Bernabè richiederà inevitabilmente dei tempi tecnici che rischiano di allungare ancora l’attesa per il lancio commerciale che l’ex monopolista ormai sta posticipando  da quasi cinque mesi.

Marco Notari