Terzo polo presenta sfiducia a Bondi

Il terzo polo presenta la sfiducia a Bondi. Fli, Api e Udc, attraverso i propri leader, annunciano la presentazione del testo comune sul Ministro della cultura.”Bondi non e’ stato capace di difendere la cultura italiana da questi tagli ed e’ per questo che voterò le sue dimissioni” spiega Francesco Rutelli.

Già Pd e Idv avevano presentato una bozza di sfiducia per i tagli alla cultura, ricerca e formazione nel piano di austerità per i prossimi anni. “Il ministro Tremonti, ha tagliato in maniera irresponsabile le politiche della cultura-conclude Rutelli- ha fatto tagli lineari, diversamente da altri Paesi civili”. Tuttavia nella mozione sono citati cinque punti, tutti relativi al potenziamento del settore culturale e merito, che se votati, verrà ritirata la sfiducia. Fra le contestazioni a Sandro Bondi, anche la mancanza di attenzione su Pompei per il crollo della Domus dei Gladiatori. Da ricordare uno scontro fra l’esponente del Pdl e il finiano Italo Bocchino a Ballarò dello scorso dicembre. “Non vogliamo che il peccatore muoia, ma che si converta e viva ma se non si converte la censura sarà inevitabile” spiega Rocco Buttiglione, Udc. Intanto il Pdl fa quadrato intorno a Bondi. Per il portavoce del partito Daniele Capezzone, la sfiducia rappresenterebbe “un’azione politica pretestuosa, frutto di pregiudizio politico”.

In questa vicenda Sandro Bondi si difende, dichiarando che Casini e Fini avvallano la decisione del Pd e Di Pietro. “mi sono più volte impegnato per ottenere maggiori risorse, pur tenendo doverosamente e responsabilmente conto delle condizioni in cui versa la nostra finanza pubblica” dice. Quello che accade “e’ un altro segno dei tempi, l’espressione dello stravolgimento delle regole istituzionali un tempo da tutti accettate e rispettate e del venir meno dell’etica politica”.

Matteo Melani