Segnali di ripresa dagli Usa oggi, sia dal fronte immobiliare, sia da quello occupazionale.
Le vendite di case esistenti a dicembre negli Stati Uniti sono lievitate del 12,3% ad un tasso annualizzato di 5,28 milioni di unità.
Per la National Association of Realtors si tratta del maggior incremento da maggio 2010, sebbene nell’intero anno le vendite siano state pari a 4,91 milioni di unità, il dato più basso dal 1997 e in calo del 4,8% rispetto al 2009.
I prezzi medi delle abitazioni in dicembre sono risultati pari a 168.800 dollari, in calo dell’1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
In calo, allo stesso tempo, le richieste di sussidi di disoccupazione.
La scorsa settimana, infatti, il dato, reso noto dal Dipartimento del lavoro, ha fatto registrare un calo di 37.000 unità, da 441 mila a 404 mila, ed è risultato migliore delle attese degli economisti, che avevano stimato un calo a 420 mila unità.
Trattasi della maggiore diminuzione da febbraio 2010 e fa ben sperare per la ripresa del mercato del lavoro.
La notizia ha permesso al dollaro Usa di beneficiare di un netto rialzo rispetto allo yen. Sulla piattaforma elettronica Ebs, infatti, il cambio dollaro contro yen è passato da 82,30 immediatamente prima della diffusione dei dati sull’occupazione a 82,74. Stabile, invece, il cambio con l’euro.
Marco Notari