Dalla lettura dell’atto notificato si può evincere come la procura di Milano stia procedendo nei confronti del presidente Berlusconi in maniera non conforme alla normativa vigente.
A scriverlo in una nota gli avocati del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo aggiungendo che fermo restando l’infondatezza dell’intero assunto accusatorio, per quanto concerne la ipotizzata concussione, dallo stesso capo di incolpazione si evince che, anche in questa fase, la competenza funzionale è pacificamente del tribunale dei Ministri mentre, anche ad escludere la connessione peraltro contestata, per la asserita vicenda di Ruby, comunque la competenza territoriale proprio dal capo di incolpazione è da individuarsi presso il tribunale di Monza.
Appare quindi incomprensibile per quali ragioni la Procura di Milano esegua perquisizioni e pretenda di interrogare il Presidente Berlusconi per fatti per i quali non ha competenza alcuna, prosegue la nota. Ancora una volta, come già in altre occasioni, poi risolte dalla Corte di Cassazione, alcuni magistrati presso la procura di Milano tentano di perseguire il presidente Berlusconi pur non potendolo giuridicamente fare.
Ciò che deve essere ricordato è che il Pdl già tentò di spostare la competenza territoriale del reato sulla prostituzione minorile dal tribunale distrettuale, nel caso Ruby Milano, a quello circondariale, che per la vicenda di Arcore sarebbe stato Monza.
Il Senato approvò infatti un emendamento presentato dal senatore Pdl Roberto Centaro al disegno di ratifica della Convenzione di Lanzarote che tratta di prostituzione minorile e pedopornografia.
Il 13 ottobre a Palazzo Madama passò la proposta di modifica n. 5.2 al testo di ratifica per spostare la competenza di alcuni reati (il 600-bis, il 600-ter, il 600-quater ecc…) tra cui la pornografia minorile dal tribunale del capoluogo del distretto a quello circondariale.
L’emendamento Centaro, però, non passò il vaglio della Camera. Alla Commissione Giustizia di Montecitorio, infatti, arrivò una lettera di uno dei responsabili del corpo della polizia postale, Vulpiani, con la quale si chiedeva al legislatore di «scongiurare» un simile trasferimento di competenze. E la Camera, dopo un breve dibattito, accolse tale richiesta bocciando la proposta di modifica firmata Roberto Centaro. La competenza sulla prostituzione minorile, così, è rimasta in capo al tribunale del capoluogo del distretto cioè Milano.
Matteo Oliviero