Coppa d’Asia: Giappone in semifinale, Qatar a casa

Il Giappone di Alberto Zaccheroni è riuscito a vincere il quarto di finale contro il Qatar, squadra organizzatrice della competizione: in una gara sofferta, il Giappone è riuscito a recuperare una gara che l’aveva visto andare in svantaggio e vincere la gara nell’ultimo minuto disponibile. Il Giappone, squadra favorita per la vittoria finale, ha rischiato una clamorosa eliminazione.

Il Qatar era andato in vantaggio al 12′ del primo tempo con Sebastian, che partito fortissimo verso la porta avversaria riesce ad eludere il tentativo dei difensori nipponici di farlo cadere in fuorigioco, e si trova da solo dinanzi a Kawashima trafiggendolo. Il pareggio arriva in maniera fortuita per il Giappone, che fino ad allora non era riuscito a colpire il Qatar in alcun modo: pallonetto completamente fuori rotta di Okazaki e Kagawa riesce a correggerlo in rete all’ultimo secondo trovando l’1 a 1 per i suoi.

Il Qatar però non si arrende e riprende ad attaccare finché all’inizio del secondo tempo non trova il nuovo vantaggio: Fabio batte una punizione fin troppo facile sul primo palo, ma Kawashima non è in giornata e commette una clamorosa papera lasciando scivolare la palla in fondo alla rete. Infine al 60′ il Giappone si trova in inferiorità numerica: viene espulso Yoshida, difensore, che lascia così la sua squadra in una situazione per niente facile.

I giapponesi però, provate a fermarli, sanno cosa significa sacrificarsi: al 70′, appena dieci minuti dopo il tracollo, Kagawa compie il secondo miracolo di giornata trovando un grande diagonale e firmando il pareggio col risultato che va sul 2 a 2. La partita quindi procede con i ragazzi di Zaccheroni costretti a resistere alle incursioni dei Qatar che schiera un uomo in più e che si aspetta una storica qualificazione alle semifinali dinanzi al proprio pubblico: al 90′ però, Kagawa, ancora lui,  si infila tra i difensori arabi in una grande serpentina, e serve Inoha che sigla il goal che vale una qualificazione. La partita finisce quando l’arbitro fischia, insegnava Boskov.

Mario Petillo