Crisi, per la Bce tensioni sul debito sovrano anche per Italia, Spagna e Belgio

L’area Ue dovrebbe mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine, con l’inflazione attesa in rialzo oltre il 2% per poi scendere a fine anno.

Lo scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino di gennaio, segnalando anche che ”è necessario seguire con molta attenzione” l’andamento dei prezzi, che presentano ”rischi al rialzo” legati alle quotazioni dell’energia e delle materie prime.

Per l’Istituto centrale, tra dicembre e gennaio le tensioni sul debito sovrano non si sono manifestate soltanto in Grecia, Irlanda e Portogallo, ma “anche in altri paesi dell’area dell’euro quali Spagna, Italia e Belgio”.

I recenti dati economici indicano una “positiva dinamica di fondo” dell’economia dell’area euro, ma anche il “perdurare di un’elevata incertezza”, segnala ancora la Bce.

“Guardando al 2011, le esportazioni dell’area euro – scrivono gli analisti – dovrebbero beneficiare del perdurante recupero dell’economia mondiale” e anche la domanda interna privata dovrebbe dare un “contributo sempre più consistente alla crescita”. Persistono, tuttavia, “rischi orientati lievemente verso il basso”, legati soprattutto “alle tensioni in alcuni segmenti dei mercati finanziari e alla loro potenziale trasmissione all’area dell’euro” e alla possibilità di nuovi aumenti energetici.

Per quanto concerne le retribuzioni contrattuali, Italia e Germania sono i due Paesi Ue  in cui le queste hanno rallentato di più, portando il tasso di crescita europeo ai minimi record nel quarto trimestre (+1,4%). “Il calo di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente è riconducibile – scrive la Bce – in particolare al rallentamento della dinamica dei salari fissati dai contratti collettivi in Germania e in misura minore in Italia”.

Sempre in tema di crisi, secondo quanto riportato dal Financial Times Deutschland, alcuni ministri delle Finanze europei  vorrebbero che le nazioni prive di rating “AAA” mettano denaro cash all’interno del fondo EFSF. Stati come Italia, Spagna e Belgio dovrebbero dunque immettere riserve in contante nell’ European Financial Stability Facility (EFSF) per contribuire al suo rafforzamento. In questo modo il fondo avrebbe una capacità di indebitamento più grande.

Marco Notari