Una statua per Paul, il polpo indovino dei mondiali

21 gennaio. E’ stata inaugurata ieri a Oberhausen (Germania) la statua dedicata al Paul, il polpo indovino dei mondiali di calcio 2010. L’animale marino aveva indovinato tutti i risultati delle partite, compresa la vittoria finale della Spagna.

Paul ha stupito il mondo intero per diverse volte, facendo la gioria o la rabbia feroce di scommettitori professionisti ed amatoriali. Ai tempi erano anche circolate diverse voci sul fatto che stesse per finire in pentola, voci poi smentite dai fatti. Il polpo indovino è scomparso il 26 ottobre scorso, dopo che, durante l’estate, le sue oculate scelte della vaschetta su cui appoggiarsi erano divenute leggendarie. In quel modo infatti Paul indicava quale squadra avrebbe vinto il match del giorno. Non sbagliò mai.

La statua a lui dedicata in Germania è alta come un essere umano “ben messo”, un metro e ottanta per la precisione. L’opera d’arte raffigura l’indovino tentacolare seduto su un pallone da calcio, quello che ha fatto la sua fortuna, quello di cui sembrava poter dominare i più remoti segreti.

“Nell‘angolo di Paul“, così viene chiamato lo spazio a lui dedicato, è presente anche un’urna,  all’interno della quale sono state depositate le sue ceneri. “E’ un monumento gigantesco, degno di una star”, ha spiegato un portavoce dell’iniziativa ad un’agenzia di stampa tedesca, la DPA.

Intanto è ancora polemica sulla vita del polpo indovino, in particolare sulla sua durata. C’è chi dice, che l’animale è vissuto per quasi tre anni, nascendo ad inizio 2008, ma il sito elbadipaul.it, fondato da Luciano Minerva, citando un libro USA, scritto da specialisti del settore spiega che, in cattività, condizione in cui pare sia sempre vissuto Paul, i polpi possono vivere si e no un anno. Si parla però di una vita prettamente fisica, ben poca cosa, per quanto importante, rispetto all’ormai affrancata leggenda di Paul, il polpo indovino.

A.S.