Gennaio 2011. Torna alla ribalta delle cronache uno degli argomenti tecnici più scottanti sulle novità tecnologiche di Microsoft: il problema di Windows Phone Seven e il traffico esagerato.
Sembra il titolo di un film ma non è un problema che gli utenti coinvolti hanno giudicato divertente. Per chi è riuscito a seguire la vicenda sarà facile ricordare come alcuni utenti americani, usando il Windows fonino, si siano accorti che la loro bolletta era più cara del previsto. Dopo un attenta analisi Microsoft dichiarava che per qualche ragione i suoi smartphone generavano un traffico piccolo ma continuo nei confronti, sembrava, della stessa Microsoft a causa di informazioni del sistema.
La casa di Redmond non è nuova a problemi di invio di dati abnorme verso i suoi server da sue applicazioni client, era infatti successo anche per alcune parti della sua suite office. Ma nel caso attuale la software house ha indagato fino a scoprire di non essere lei la “colpevole” dell’aumento delle bollette di alcuni dei suoi acquirenti.
Si tratterebbe di una casa “terza” ossia di un’azienda che sviluppa uno o più prodotti per la stessa Microsoft che avrebbe scritto un’applicazione che per qualche motivo genera un traffico non bene identificato o quantomeno voluto. Microsoft non ha voluto rendere pubblico il nome di questa azienda sua partner. Una decisione dettata forse da accordi commerciali tra le due.
La cosa che invece colpisce è il fatto che un’azienda riceva dati dai telefoni o smartphone degli utenti. Anche se Microsoft ha insistito dicendo che le persone coinvolte sono state in numero trascurabile, a nessuno piace sapere che il proprio telefono lavori per altri, anche se per lavoro si intende l’invio dati di sistema.
Ormai nell’epoca dell’elettronica social, le informazioni personali si condividono con tutti, ma a volte non si sa chi siano questi “tutti”. E’ un bene quindi che la casa di Redmond sia intervenuta celermente e stia risolvendo il problema anche se non ha ancora dato una tempistica certa.
I.T.