Yara, denunciati per molestie: erano giornalisti

Nessuna novità importante sul caso della scomparsa di Yara Gambirasio.

I giorni passano ma gli inquirenti non sembrano ottenere nuovi indizi che possano ravvivare le indagini su un rapimento apparentemente privo di significato. Il trascorrere del tempo fa solo sì che anche la forza della speranza – quella di ritrovare la ragazza – si affievolisca.

Da qualche giorno le luci dei riflettori si sono spente su Brembate di Sopra, per rituffarsi più a sud, in quella Avetrana che la sua tragedia di sangue l’ha avuta quando Yara andava ancora felicemente ad allenarsi in palestra.

Ed è proprio la struttura sportiva frequentata dalla tredicenne a essere ritornata per un paio di ore al centro dell’attenzione degli investigatori, ma questa volta non per analizzare qualche traccia lasciata da Yara, e mai vista prima, ma soltanto perché è stato il luogo da cui sono partite due denunce per molestie.

Gli accusati sono due giornalisti, colpevoli di essersi introdotti di soppiatto all’interno della palestra e di aver effettuato delle riprese con un videofonino dei locali adibiti a spogliatoi per le ragazze della locale squadra di ginnastica ritmica, lo sport praticato da Yara fino allo scorso 26 novembre.

A contattare le forze dell’ordine sarebbero state alcune tra le madri delle piccole atlete di Brembate di Sopra che, accortesi di quanto stava succedendo, hanno reagito malamente per il gesto di invadenza perpetuato all’interno di una realtà che rimane parecchio scossa dalla vicenda del rapimento della figlia dei Gambirasio.

All’arrivo dei carabinieri, i due malcapitati hanno dovuto confessare di essere soltanto due giornalisti alla ricerca di qualche ripresa originale su un mistero che invecchia sempre più.

S. O.