Si è aperta nella giornata di oggi la seconda edizione del Bif&st-Bari International Film&Tv Festival 2011. Mattatore indiscusso di questa fase inaugurale è stato il produttore Domenico Procacci, patròn della casa di produzione cinematografica Fandango e cittadino barese di nascita. Il produttore ha ricevuto stamattina dalle mani di Michele Emiliano – sindaco del capoluogo pugliese – le chiavi della città.
“La notizia delle chiavi della città mi ha stupito ed emozionato – ha dichiarato Procacci durante la cerimonia di consegna – penso che l’idea di darmi un riconoscimento del genere sia dovuto alle mie origini baresi. Per me è un gesto molto significativo: sono trent’anni che sono andato via, ho fatto tante cose, ma mi piacerebbe costruire qualcosa qui“. Non è tutto. Stamattina lo stesso Procacci ha tenuto una “lezione di cinema” – in cui ha parlato della sua lunga, difficile e meritoria carriera – e stasera riceverà il Premio Fellini 8 1/2 per l’Eccellenza Cinematografica. Assieme a lui riceveranno il medesimo premio Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Fabrizio Gifuni, Claudia Cardinale, Liliana Cavani, Paolo e Vittorio Taviani e Nicola Piovani.
Stasera il festival riserverà anche una succosa anteprima: alle 21 la rassegna aprirà infatti con il film di Tom Hooper The King’s Speech, con Colin Firth, Helena Bonham Carter, Geoffrey Rush e Derek Jacobi. Ma questo è solo l’inizio. 147 film di lungometraggio e 136 fra documentari e cortometraggi, per un totale di 283 titoli; 8 Lezioni di cinema; 8 incontri con i libri sul cinema e con gli attori e le attrici emergenti; 8 conferenze stampa multiple per i film del giorno; 2 convegni; 1 spettacolo teatral-musicale molto atteso (Epta, di Nicola Piovani); 2 laboratori con 10 seminari in 5 giorni; 1 mostra di strepitose fotografie della “rivelazione” Riccardo Ghilardi. In totale siamo a quota 378 diversi appuntamenti, che si terranno negli 8 giorni di durata del Bif&st. Se capitate dalle parti di Bari tra oggi e il 29 gennaio siamo certi che qualcosa da fare la troverete senza difficoltà.
Roberto Del Bove