Un no fermo ad eventuali governi tecnici e la promessa che se si andasse alle elezioni anticipate, Silvio Berlusconi rimarrebbe l’unico leader possibile alla guida del centrodestra. Questi in sintesi i concetti ribaditi dal capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ospite questa mattina del convegno milanese organizzato dall’Associazione “Noi Riformatori”.
“Il governo è compatto – ha detto il pidiellino – C’è la volontà di andare avanti. Bisogna vedere se, come ci auguriamo, in Parlamento c’è la maggioranza e il clima generale non è caratterizzato da un eccesso di provocazione. Altrimenti l’unica strada sono le elezioni, non certo un governo tecnico che, avendo contro Bossi e Berlusconi, non passerebbe in Parlamento. In caso di elezioni – ha precisato il capogruppo del Pdl alla Camera – il candidato del centrodestra sarebbe certamente Silvio Berlusconi“.
“Ancora una volta – ha continuato Cicchitto – un nucleo di magistrati legato a un network costituito da un giornale-partito, da alcune trasmissioni televisive, dal partito democratico e da Di Pietro vuole cambiare attraverso l’uso politico della giustizia gli equilibri politici usciti da legittime elezioni”. Un disegno a cui la coalizione di centrodestra si opporrà strenuamente. Quanto alla dichiarazione rilasciata ieri da Umberto Bossi, che ha suggerito al premier di staccare la spina per “riposarsi” un po’: “E’ stata solo una battuta – ha tagliato corto l’ex socialista – Silvio Berlusconi non si riposa, guida il governo ed è impegnato su una cosa a cui Bossi tiene molto: il federalismo“.
Già, il federalismo: la riforma tanto cara ai leghisti avrebbe già incontrato le resistenze delle amministrazioni comunali. Per questo lunedì mattina i ministri Giulio Tremonti e Roberto Calderoli presenzieranno un tavolo con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) per trovare la quadra. “Si cercherà di venire incontro alle richieste dei Comuni – ha detto Fabrizio Cicchitto – Ora c’è una pausa di riflessione di sette giorni ma non è una discussione sull’impostazione generale, riguarda solo alcune voci. È una materia di merito – ha concluso – non di pregiudiziale politica”.
Maria Saporito