“Più pilu pi tutti!” promette lo spregiudicato imprenditore-politicante Cetto La Qualunque nel film Qualunquemente. Sarà che a quanto pare agli italiani (maschi) questo slogan piace molto, o sarà forse che Cetto è un personaggio della televisione già ampiamente conosciuto dal grande pubblico; fatto sta che appena arrivato nelle sale il nuovo film di Antonio Albanese e Giulio Manfredonia si è aggiudicato la palma di film più visto per la giornata di venerdì 21 gennaio, con circa 800mila euro di incassi raccolti tra le 600 sale in cui è distribuito.
Nello stesso giorno della sua uscita Qualunquemente ha rubato quindi lo scettro a Che bella giornata, il film di Checco Zalone e Gennaro Nunziante che – sempre nella giornata di venerdì – si è assestato sui 490mila euro di incassi, segnando un calo del 64%. Poco conta, comunque, perché il film di Zalone (o, se preferite, di Luca Medici) vola verso la quota complessiva di 35 milioni di incassi, confermando ampiamente il proprio primato di film italiano più visto nella storia del nostro cinema.
Il sorpasso era avvenuto pochi giorni fa ai danni di un altra grande commedia (ma stavolta dolceamara) dell’istrione toscano Roberto Benigni. Parliamo ovviamente del pluripremiato La vita è bella, che al box-office aveva raggiunto quota 31.231.984 di euro e dalla sua uscita (1997) aveva resistito di anno in anno agli attacchi di cinepanettoni, ominidi blu di Pandora e maghetti di Hogwarts, confermandosi in ogni caso il film più visto di sempre nei cinema italiani. Fino all’arrivo di Zalone, che con la sua ventata di comicità e la sua satira (termine abusato, ma mai più azzeccato) dell’italietta che siamo diventati ha sbancato tutto e tutti. L’accoppiata da record Benigni-Zalone ci dà comunque una precisa indicazione: gli italiani al cinema vogliono ridere e – per fortuna – anche un po’ riflettere.
Roberto Del Bove