MotoGP, Pedrosa recupera e lancia la sfida per il 2011

La fine della stagione 2010 è stata molto particolare sia sul piano sportivo (la Spagna totale dominatrice nei tre campionati nel motomondiale) sia per quanto riguarda la lista degli infortuni. Dopo Valentino Rossi e i suoi famosi problemi con gamba prima e spalla poi, molti altri suoi colleghi hanno deciso di andare sotto i ferri, in modo da presentarsi al meglio con l’inizio della nuova stagione. Melandri, Hayden, Crutchlow, nomi importanti costretti a subire un intervento e iniziare un serrato programma di recupero per non perdere i preziosi test invernali. Quasi dimenticato e nascosto, anche Dani Pedrosa si è aggiunto a questa particolare lista, con uno dei problemi forse più gravi e difficile da curare.

La caduta rimediata a Motegi è stata molto dura per il suo fisico, costringendolo ad un ennesimo intervento ed iniziando una riabilitazione non priva di complicanze. Oltre ai danni ossei e muscolari infatti anche i nervi del braccio hanno risentito del colpo, lasciando il povero spagnolo praticamente senza sensibilità e forza. Unico rimedio è stato quello dell’assoluto riposo, sperando che il tutto si risolva. Fortunatamente il peggio è passato, ma adesso Dani si ritrova con un sostanzioso ritardo nella preparazione fisica per il 2011: “  Ho perso tutto il mese di dicembre, mentre molti altri avevano già iniziato a prepararsi. Ovviamente non posso allenarmi al meglio tutti i giorni, ma io lavoro con i miei allenatori facendo il massimo posso. So che non sarò fisicamente al 100% nel primo test, ma se potrò facilmente controllare la moto, sarò felice.” Il prossimo test di Sepang sarà fondamentale per capire il livello del recupero e quanto manca ancora per raggiungere la miglior forma possibile.

Non per questo però la mente deve dimenticarsi parole come competizione o sfida. Pedrosa sarà al via nella prima gara in Qatar ed il suo obbiettivo è di tornare a lottare in pista: “Daremo battaglia! Non ho mai sminuito nessuno, cercando di non farmi sorprendere, ma sappiamo quanti piloti forti ci siano…Io pero’ sono uno di quelli!” Il livello nella MotoGP è estremamente alto e il gradino più alto resta sempre un traguardo unico e ricco di insidie, ma la voglia di primeggiare rimane. Tra pochi giorni i motori ricominceranno a ruggire e molti dubbi finalmente svelati. Si spera in modo positivo.

Riccardo Cangini