Nel Paese tenuto inevitabilmente in ostaggio del Rubygate, capita che ad esprimere valutazioni parapolitiche possano essere anche due insospettabili come Melissa P. e Rocco Siffredi. La nota autrice di libri ad alto contenuto erotico e l’apprezzato pornostar hanno ultimamente ceduto alle lusinghe della stampa e fornito la loro personale analisi sul caso Ruby.
Per la scrittrice che ha scandalizzato l’establishment editoriale (e non solo) con “I cento colpi di spazzola“, quello tra Silvio Berlusconi e le avvenenti frequentatrici delle sue ville è un rapporto drammatico: “Lui chiede in cambio l’unica cosa che ha irrimediabilmente perso – ha spiegato l’autrice a Il Misfatto – e che né il potere né i soldi né le magie della scienza possono restituirgli: il mito dell’eterna giovinezza“.
“La giovinezza – ha continuato – diventa insieme merce e arma di scambio. La parabola di Berlusconi non è nuova né scontata e ripercorre uno schema classico della letteratura tardo ottocentesca: i maschi hanno denti affilati e sete di sangue virginale, le femmine sono figure eteree la cui unica dote è una bellezza che racchiudeva in sé la promessa di una vita eterna. Siamo dalle parti di Brian Stoker e di Dracula – ha affondato la scrittrice – in versione pornosoft, s’intende”.
Più “sbarazzina” la valutazione che Rocco Siffredi ha, invece, deciso di consegnare all’Observer, l’edizione domenicale del quotidiano britannico The Guardian: “La verità – ha detto – è che gli italiani sono fieri di qualcuno come Silvio Berlusconi che a 74 anni ama il sesso e ha una buona vita sessuale. Se Berlusconi riuscirà a scampare alla galera, gli italiani lo perdoneranno. In qualsiasi altro Paese sarebbe stato fatto fuori da anni, ma da noi – ha sottolineato il pornodivo – non c’è pericolo”.
“Faccio sesso metà della metà della metà di quanto lo faccia lui – ha poi confessato Siffredi, soffermandosi sull’impietoso confronto con il presidente del Consiglio – Una fonte attendibile mi ha raccontato che Berlusconi una volta disse ‘Io e Siffredi abbiamo lo stesso problema: il priapismo’”.
Maria Saporito