Il primo a definire irricevibile la proposta avanzata questa mattina da Pier Ferdinando Casini è stato il ministro Sandro Bondi, ma l’idea che il Pdl possa affidarsi a una scelta nuova, che non contempli più la leadership assoluta di Silvio Berlusconi, appare improponibile a molti altri.
“Noi riteniamo che sia auspicabile una collaborazione ampia nell’area moderata – ha detto il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – ma Berlusconi deve guidare il governo perché la sua elezione è frutto delle conferme che l’elettorato gli ha dato in tutti questi anni. Quindi sì al confronto – ha concluso – ma non si può prescindere dalla guida di Berlusconi”.
Categorica anche la posizione del ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini: “Non esiste se non nella mente di Casini – ha affermato – alcun esponente del Pdl che voglia considerare un governo senza Berlusconi premier. Nessuno può dimenticare che sono i cittadini a riconoscere in Berlusconi l’unica guida in grado di riformare questo Paese e a dimostrare, anche attraverso i recenti sondaggi, di non accettare le logiche di palazzo”.
“I governi li determinano i cittadini con il voto – ha osservato anche il vicecapogruppo del Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello – e non le operazioni mediatico-giudiziarie. Per questo, dire che non c’è alternativa a Berlusconi in questa legislatura non significa solo difendere una persona, ma un’idea di democrazia che nessun terzo polo può revisionare”.
Parla di sogni irrealizzabili, invece, Gianfranco Rotondi: “Casini progetta governi senza Berlusconi, ma in carica ce n’è uno con la maggioranza in Parlamento e ancor più vasta nei sondaggi. Se si diverte, Casini sogni un governo senza Berlusconi – ha concluso il ministro per l’Attuazione del programma – ma si tratta di un sogno irrealizzabile“.
E non è tutto perché la proposta del leader dell’Udc suscita scarsi entusiasmi anche nell’opposizione: “Un governo senza Berlusconi sarebbe comunque un passo avanti per il Paese – ha spiegato Massimo D’Alema – ma penso che la proposta di Casini non sia realistica perché non si vede un Pdl senza Berlusconi, perché il premier non molla e quindi non rappresenta la risposta necessaria alla crisi del Paese”.
Più severo il commento di Luigi De Magistris, europarlamentare dell’Idv: “Si tratta di un artificio di palazzo – ha detto riferendosi alla ricetta proposta da Casini per rilanciare l’attività di governo (senza Berlusconi) – una strategia prodotta in laboratorio e non certo politica viva radicata nella società. Il problema non è solo Berlusconi – ha precisato l’ex togato – ma tutto il suo entourage, il quale non è più degno della fiducia degli italiani, essendo espressione di un vero e proprio ‘sistema’ che da anni – ha concluso – soffoca l’Italia”.
Maria Saporito