Questa sera, alle ore 21:10, Rete 4 manderà in onda il film, a metà tra l’avventura e la storia mitologica, “King Arthur“. La pellicola (2004), diretta da Antoine Fuqua, è interpretata tra gli altri da Clive Owen e Keira Knightley. Durata: 130 minuti.
Anno 460 d. C. L’Impero Romano sta soffrendo i suoi ultimi anni di agonia e sta per soccombere tra le mani dei barbari. Artorius Castus, chiamato da tutti Artù, è un giovane guerriero di padre romano e madre britanna, che combatte per l’Impero. Al suo fianco una serie di giovani combattenti (i futuri cavalieri della Tavola Rotonda). Alla fine di un’epica battaglia, i guerrieri stanno per abbandonare il Vallo di Adriano quando il Vescovo Germanius, che porta da Roma i salvacondotto, impone loro un’ultima missione: quella di risalire verso nord per soccorrere Marius, un nobile romano, e la sua famiglia minacciati dall’imminente invasione sassone…
Primo flop per il produttore Bruckheimer. Basandosi sulla sceneggiatura di David Franzoni, già autore di un altro drammone storico come “Il gladiatore”, nonchè dell’ultimo “Hannibal”, ci propone un film mitologico che ignora completamente i dettami dell’epica per presentarci una storia inventata e senza basi. Persino il chiacchierato “Troy”, nella sua “scorrettezza” si dimostra più ortodosso di “King Arthur”. Qualcuno la penserà diversamente ritenendo la fedeltà alla letteratura un’operazione da puristi. Anche questo sarebbe giusto. A patto, però che il film risulti essere artisticamente valido. Il problema della pellicola, invece, è che ha poco spessore a livello cinematografico: la bellissima Keira Knightley truccata da amazzone è un personaggio inverosimile, così come un appiattito e davvero poco epico Merlino. Atonale e poco simbolica anche la colonna sonora di uno Zimmer che imita maldestramente le musiche de “Il gladiatore” fingendo che basti la vista di una spada per conferire al sonoro un impianto pseudo-epico. Non resta che goderci i costumi…
Valentina Carapella