‘Chi’, intervista al cugino prete del Cav. “Sono deluso”, ma dalle inchieste su Silvio

Arriva il fogliettone “per interposta persona”, ed esordisce questa settimana su Chi: nel prossimo numero del settimanale diretto da Alfonso Signorini i riflettori saranno ancora puntati sul cosiddetto Rubygate. Nel tentativo, ovviamente, di rappresentare un determinato punto di vista: dalla parte dell’editore. In qualche modo, è risaputo, il presidente del Consiglio.

La curiosità, nel prossimo numero, giungerà dalle valutazioni rilasciate alla testata dal cugino prete del premier: don Andrea. Andrea Livio, sacerdote, è parente del Cavaliere, e si dice deluso. Dalle inchieste: “Queste vicende calunniose – ha spiegato in un’intervista, in edicola domani – mi hanno profondamente ferito, amareggiato oltre che disgustato, pensando come è possibile che qualcuno possa architettare ad arte tali vergognose accuse solo per diffamare una persona buona come Silvio“.

“Sono sicuro – ha aggiunto don Livio – che non ha fatto nulla di quello di cui si parla. Troppi personaggi lo vogliono colpire e screditare agli occhi di tutti gli italiani, che lui ama e porta nel cuore”. E le donne? Il curato assolve, in qualche moda, il presunto vizietto del cugino: “Tutte le creature del Signore sono create buone, Dio si ritrova nell’uomo e nella donna. Ma, come diceva il cardinal Schuster: ‘Le donne sono come le api: fanno il miele, ma possono pungere!'”.

v.m.