La Cina è vicina: 100 studenti tra Ferrari e PMI

Milano, 25 gennaio. L’aula Martini dell’Università  Bicocca è ieri divenuta simbolo di integrazione e scambio culturale. Per due settimane, cento studenti cinesi, provenienti dall’Ateneo di Chongquing (46 mila iscritti), vivranno e studieranno nel capoluogo lombardo.

In mattinata  si è tenuta la cerimonia di apertura della Summer Winter School “Discovering the old continent”. L’iniziativa, pur non limitandosi a questo, ha anche lo scopo di mettere a confronto la realtà universitaria nostrana con quella cinese.

Ling Ling, che traduce il suo nome con l’espressione “testa intelligente”, in Italia ci vive da due anni: “L’università cinese- dice – concede una minore autonomia agli studenti, che sono costretti a viverla come fosse ancora una scuola superiore, molto lontana dalla concezione nostrana che lascia maggiore autonomia ai giovani”.

Sulla stessa lunghezza d’onda un’altra ragazza, originaria di Shangai, che si dice non troppo soddisfatta della situazione universitaria cinese, a prescindere dal fatto che le rette siano piuttosto abbordabili. Esclude comunque una qualche responsabilità del governo. Quest’ultimo viene infatti descritto sia da lei che da un suo compagno con l’espressione “it’s good”.

La Discovering the old continent non è però relegata ad un confronto tra ambienti universitari. La vita quotidiana in Cina è concretamente diversa da quella italiana. Ling Ling,  spiega di aver scelto l’Italia, dopo esserci giunta grazie ad un programma di studio analogo a quello inaugurato ieri in Bicocca,  proprio perchè, a suo giudizio, la qualità della vita è migliore. A livello umano e sociale soprattutto, sostiene esserci una grande differenza tra i due contesti.

Ed è proprio la vita quotidiana italiana, quella che il folto gruppo di studenti cinesi avrà occasione di toccare con mano, nei suoi più diversi aspetti. Il programma formativo della Summer Winter school prevede infatti diverse iniziative “sul campo”. Conoscere la città, attraverso una lezione all’ombra della Madonnina imperante sul Duomo di Milano. Visite a due importanti “Fashion accademy”, entrare nella fabbrica della Ferrari, a Maranello, cuore dell’eccellenza tecnologica italiana.

Il lusso fa parte della quotidianità italiana, perlomeno a livello produttivo, ma il vero motore dell’economia del Bel Paese sono da sempre le piccole e medie imprese. Proprio su di loro si terrà una lezione, all’interno dei locali della Villa Reale di Monza.

Di grande interesse sarà poi l’incontro tra gli studenti di Chongquing e la Chinatown milanese. Forse una buona occasione per smontare alcuni pregiudizi molto diffusi che danno le comunità cinesi all’estero come il più delle volte del tutto riluttanti ad accettare stimoli provenienti dall’esterno.

“La joint venture con l’Università Bicocca offre ai nostri studenti una ottima opportunità per imparare a conoscere e apprezzare la cultura italiana e il made-in-Italy – ha spiegato  Chengping Zhao, dean per l’internazionalizzazione della Chongqing University – siamo sicuri che le lezioni, le visite e le altre attività ci aiuteranno a comprendere meglio la cultura, la gente e la civiltà italiana.  Al tempo stesso, siamo sicuri che la nostra presenza aiuterà gli italiani a migliorare la conoscenza del popolo cinese”.

Servizio a cura di Valeria Panzeri e Angelo Sanna