Giovane grida «coglione» a Berlusconi, fermato. Nel 2006, un precedente a parti invertite

Attentato! Esordirebbe così il noto comico, Beppe Braida, nella sua parodia del giornalista tipo, caro a Silvio Berlusconi. Insomma l’imitazione di un Fede o di un Minzolini qualunque.

E’ notizia di pochi minuti fa:  alcuni agenti di sicurezza, disposti nei dintorni di Palazzo Chigi, avrebbero fermato e identificato un giovane di venti anni, dopo che questi avrebbe offeso il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, gridando tra la folla «Lei è un coglione».

A quanto pare, Berlusconi, che in questi giorni sembra non volersi fare scappare nessuna occasione per scadere nel ridicolo, avrebbe anche risposto all’insulto, replicando con un infantile «senti chi parla». Il clima politico attuale somiglia sempre più agli schiamazzi di una scolaresca durante la ricreazione.

Ad aumentare l’imbarazzo, in questo caso, accorre la storia che ci riporta indietro nel tempo fino all’ormai lontano aprile 2006, quando, l’allora leader di Forza Italia, nel bel mezzo di una conferenza stampa con alle porte le elezioni politiche (che Berlusconi poi perse, ndr) identificò tutti coloro che non lo avessero votato come «tanti coglioni».

Se la memoria non ci inganna, quella volta, nessun dispiegamento di forze si registrò con l’intento di identificare l’autore di cotanta volgarità. Ma i tempi cambiano per tutti, meno che per Berlusconi.

Sono passati un paio di giorni dall‘intervento telefonico con l’attuale Premier ha fatto irruzione all’interno della trasmissione L’Infedele, condotta da Gad Lerner, insultando, per due minuti, il giornalista, gli ospiti in studio e gli spettatori da casa.

Nel 2006 non successe nulla, stavolta però, fate qualcosa. Identificatelo.

Non per il bene degli italiani, ma per il suo. Ne ha di bisogno.

Il video: da lontano si sente la voce del ragazzo che grida \”coglione\” a Berlusconi

Simone Olivelli