Proteste in Egitto: paura vicino al consolato italiano

Il Cairo,26 gennaio. Guerriglia urbana in Egitto. La piazza, intesa nel suo senso più ampio, è esplosa nuovamente contro il Governo, tornando a chiedere le dimissioni di Mubarak. Le autorità istituzionali hanno vietato la possibilità di manifestare, ma i militanti dell’opposizione hanno ignorato il divieto, dichiarando apertamente di voler far cadere il premier.

Gli scontri tra oppositori e polizia hanno sfiorato il consolato iltaliano. I militari, per tenere a bada i manifestanti hanno dovuto mettere mano a fumogeni e lacrimogeni. Durante le operazioni di contenimento hanno inoltre operato più di 500 arresti. Dopo la manifestazione di ieri, la polizia è stata nuovamente presa di mira, colpita con intense sassaiole da parte dei manifestanti

Le notizie diffuse da Al-Arabya indicherebbero le violente proteste davanti al consolato italiano come il seguito di altre, avvenute davanti alle sedi dei sindacati di giornalisti e avvocati. Anche queste ultime sarebbero state bloccate dai poliziotti.

Da parte sua Mubarak, avendo ancora in mano il potere militare non pare preoccuparsi più di tanto. Il suo governo avrebbe inoltre dato ordine di oscurare Facebook, il noto social network, utilizzato come importante mezzo di comunicazione dagli oppositori del “Movimento 6 aprile”.  Notizia questa, diffusa dal sito web “Fratelli Musulmani egiziani”.

Scontri si sono verificati anche ad Alessandria d’Egitto. Analogamente a Il Cairo, si è infatti reso necessario l’intervento militare per disperdere i manifestanti. Le proteste non sembrano voler terminare; d’altra parte il movimento 6 aprile è stato piuttosto chiaro, dichiarando di voler proseguire fino alla caduta dell’attuale leader del governo egiziano, Hosni Mubarak. I suoi 82 anni potrebbero comunque farlo desistere autonomamente una volta scaduto il suo mandato, complici forse anche eventuali pressioni del mondo arabo.

A.S.