La memoria difensiva di Silvio Berlusconi, a opera dei legali Longo e Ghedini, è stata depositata, così emergono stralci dei colloqui eseguiti dai 28 supertestimoni.
La domanda comune a tutti riguarda, ovviamente, l’ormai famosa Ruby, la sua minore età dichiarata, i soldi che ha ricevuto e i festini bunga-bunga.
La ragazzina, fino a qualche mese fa, era minorenne, e da questo punto in poi il celebre savoir faire con il gentil sesso da sempre mostrato dal premier sta prendendo vie legali.
Emerge, ad ogni modo, la prima contraddizione: Ruby ha sempre dichiarato di aver fatto irruzione nella dimora di Silvio Berlusconi, romanticamente, lo scorso San Valentino, 14 febbraio 2010, mentre Lele Mora sostiene di averla conosciuta ad Arcore l’anno prima.
“Ricordo bene Ruby, l’ho conosciuta ad Arcore nel 2009 in una cena. Voleva lavorare nel mondo dello spettacolo e mi chiese di darle una mano. Una settimana dopo si presentò nei miei uffici chiedendo un aiuto economico. Poiché ritenevo che potesse avere un futuro lavorativo, le diedi tremila euro. La mia società investe su giovani emergenti, per me è normale anticipare le spese, mettere a disposizione piccoli appartamenti, pranzi, cene”.
Il cacciatore di talenti non è l’unico ad aver regalato soldi alla marocchina: il denaro ricevuto da Silvio Berlusconi è stato dato direttamente alla diciottenne tramite Giuseppe Spinelli, il cassiere che lavora col premier da oltre trent’anni.
“Berlusconi, mi pare fosse primavera o inizio estate di quest’anno, mi ha avvisato che mi avrebbe cercato una ragazza di nome Ruby e che potevo riceverla perché aveva bisogno di essere aiutata. Spesso mi invia delle persone bisognose, da sempre fa diffusa beneficenza sia direttamente sia attraverso la sua fondazione intestata al padre”, spiega l’uomo.
Il tariffario richiesto è presto dichiarato: “La prima volta mi disse di avere impellenti necessità economiche, perché doveva restituire dei prestiti e pagare l’affitto. Mi chiese cinquemila euro, ma gliene diedi tremila. La settimana successiva si ripresentò e le consegnai ulteriori duemila. Poi mi raccontò di essere stata cacciata dalla sua coinquilina. Aveva un ematoma, venne senza preavviso telefonico, le diedi tremilacinquecento euro. Poi non le diedi più niente. Un mio collega le consegnò 100 euro per liberarsi di lei pagandole un taxi. A ottobre di quest’anno per allontanarla le consegnai 300 euro. Mi ha cercato più volte l’ultima volta il 25 ottobre 2010”.
Carmine Della Pia