La VOLUME! Records annuncia il nuovo singolo di Valerio Manni, cantautore torinese, S.P.Q.R.: l’autore è al suo terzo disco, dopo il singolo d’esordio nel 2010 Tanto è lo stesso con la partecipazione straordinaria di Johnson Righeira, e il suo primo album, pubblicato nello stesso anno, Il momento giusto, pubblicato con la CNI Music.
I brani che accompagnano la struttura intera della composizione all’interno di S.P.Q.R. vogliono porre l’accento sulle situazioni attuali della società torinese e italiana, partendo, per la prima, dalla frenetica necessità di far risultare Torino ancora viva dopo l’evento olimpico di alcuni anni fa e, per la seconda, dalla lotta della divisione tra Nord e Sud, caratterizzata soprattutto dai divari storici. Di seguito vi riportiamo il comunicato ufficiale rilasciato dall’etichetta di distribuzione:
Porci, oche, somari, politici, sindacalisti e giustizialisti:
l’allegra fattoria italiana nel nuovo singolo di Valerio Manni
Dissacratore, audace e irriverente, Valerio Manni lancia per l’etichetta Volume records il nuovo singolo S.P.Q.R. Il brano tanto atteso ha suscitato un gran clamore sui network e gli organi di stampa nazionali in seguito all’intervista dello scorso autunno rilasciata negli studi di Radio Padania in cui, in occasione della presentazione del precedente disco Il momento giusto, aveva abbozzato la canzone composta all’istante traendo spunto dalle dichiarazioni del senatur Bossi. Come un cantacronache, Valerio riprende la metafora tratta dalla “Fattoria degli animali” di Orwell in cui gli amministratori rappresentano la classe dirigente, ovvero i politici, per ritrarre attraverso un affresco riportato in musica l’allegra fattoria di maiali, oche, somari, lupi, sciacalli, topi e serpenti che contraddistingue la politica italiana contornata da sindacalisti faccendieri e giustizialisti del forense.
Nella seconda parte sono stati invece riportate le invettive dei romani, dei meridionali e degli extracomunitari tratte dalle migliaia di commenti rilasciati in seguito alla messa in onda su Youtube dell’intervista. Nel brano si parla quindi dei disagi e del malessere che attanagliano l’Italia intera, dalle Alpi all’estremità dello stivale, interpretando i malumori di tutti quelli che sono stufi di essere trattati come vermi, conigli, pecore, cani randagi, un coro unito di sfiduciati e scontenti rappresentato dal campionamento inserito nella canzone registrato in occasione di un corteo di studenti contro la riforma scolastica.
Il riferimento al noto acronimo latino S.P.Q.R. (Senatus Populusque Romanus), viene così rivisitato perché ciò che avviene nel Lazio avviene in Italia e il Senato non può essere una prerogativa solo di Roma, in quanto è frequentato da senatori che provengono da tutte le regioni e le appartenenze politiche.
Ad accompagnare S.P.Q.R. è stato scelto come b side (alla stregua dei 45 giri di un tempo) un altro brano, Torino, l’è na bela cità, la città in cui vive e che descrive in tutta la sua nuova bellezza, smaniosa però, dopo l’ubriacatura post olimpica, di ricreare freneticamente eventi e cerimonie festaiole, sempre in cerca di conferme e gestita da un cricca autoreferenziale che attraverso la cultura controlla il consenso elettorale. Una città che spinge molti, come diceva un altro noto chansonnier piemontese, Gipo Farassino, ad andare via per trovare consenso e fortuna.
Il cantautore torinese di origini meridionali si confronta quindi con un tema assai attuale, quello della degenerazione dei costumi sociali e politici italiani. Il divario tra Nord e Sud rimane una ferita aperta nella pagine irrisolte della storia italiana (come il brigantaggio, la questione tra vinti e vincitori nella II Guerra Mondiale, gli Anni di Piombo, le grandi stragi e i complotti), nonostante l’intento di mascherare e stemperare le ipocrisie e le incongruenze in vista delle celebrazioni dell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Mario Petillo