La presenza femminile al timone delle imprese agricole si rivela tra le più alte tra i vari settori di attività economica, con 253.214 aziende ed un tasso del 29,2% sul totale dell’imprenditoria agricola, percentuale, quest’ultima, superiore a quella totale di imprese nazionali al femminile (23,3%). A renderlo noto è Copagri (Confederazioni Produttori Agricoli), in riferimento a quanto illustrato nel Rapporto Unioncamere sull’imprenditoria femminile.
Nonostante il calo del 2,48% delle imprese agricole condotte da donne, rilevato tra il 2009 ed il 2010, proseguono dall’associazione, in termini di numero di aziende registrate a conduzione femminile solo le 414.426 del commercio all’ingrosso e al dettaglio superano quelle agricole. Mentre in relazione al tasso di femminilizzazione l’agricoltura si attesta sullo stesso livello dell’attività di servizi di alloggio e ristorazione, noleggio, agenzia di viaggio, servizi di supporto alle imprese e dell’istruzione, mentre solo la sanità e la voce comprendente le altre attività di servizi hanno una percentuale di femminilizzazione sostanzialmente superiore, compresa tra il 41 ed il 47% circa.
Tornando infine al calo registrato tra il 2009 ed il 2010, Copagri spiega che “indubbiamente la crisi ha inciso su un settore strutturalmente debole e più esposto di altri anche a fenomeni naturali come l’agricoltura, ma l’alto numero di imprese agricole rosa e la consistente percentuale rispetto al totale del settore confermano un patrimonio che non va disperso ma, anzi, stimolato con adeguati interventi”.
Mauro Sedda