Dopo il poliziotto morto ieri, travolto dalla massa dei manifestanti al Cairo, oggi è stata lo volta di un manifestante, ucciso durante gli scontri con le forze dell’ordine nella cittadina di al-Sheikh Zuid cittadina nella regione Nord dell’Egitto. Ad annunciarlo è stata la Tv satellitare Al-Arabiya, che ha parlato di un proiettile sparato da un poliziotto.
Secondo il sito del quotidiano al Wafd la polizia avrebbe avuto l’ordine di disperdere i manifestanti ad ogni costo. Così, dopo l’uso di lacrimogeni nei tafferugli avvenuti davanti al municipio della città, la polizia avrebbe iniziato a sparare. Oltre al ventiduenne morto, però, in queste ore l’ospedale di al-Sheikh Zuid sta accogliendo anche decine di feriti tra le forze dell’ordine. Massiccio è stato l’assalto dei manifestanti, i quali hanno preso d’assalto e incendiato una camionetta della polizia che aveva investito tre persone.
Il governo, intanto, è in riunione al Cairo dove si cercano immediate contromisure, soprattutto in vista dell’apice delle proteste che dovrebbe esserci domani, quando il leader dell’opposizione e Presidente dell’Aiea Mohamed el Arabei rientrerà in Egitto per guidare una manifestazione ad Alessandria.
Manifestazioni che già da oggi sono dilagate in altre parti del Paese: a Suez, città a nord est del Cairo, è la stessa Al-Arabiya ad annunciare altri episodi di tensione, con i manifestanti riuniti davanti alla sede del Tribunale per chiedere le dimissioni immediate di Mubarak. Un gruppo staccatosi dal corteo ha poi incendiato una caserma dei pompieri.
Ad infiammare gli animi è lo stesso el Arabei che, in un’intervista al sito americano The Daily Beast, annuncia: “Tornerò al Cairo e andrò in strada perché non c’è alcuna alternativa. A guardare questo numero impressionante di persone si spera che le cose non degenerino, ma al momento sembra che il regime non abbia recepito. Sono pronto a governare in Egitto se la gente me lo chiede.” E la manifestazione di domani ha già avuto ventiquattro mila adesioni solo su Facebook. Mubarak è avvisato.
Cristiano Marti