Giorno della Memoria, Fini: “Prezioso contributo da comunità ebraica”


Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione della Giornata della Memoria parla del “grande contributo dalla comunità ebraica” a vantaggio dello sviluppo etico-politico del nostro Paese.

All’interno della stessa cultura ebraica, “è radicata una lezione morale da cui ci derivano, al di là degli schieramenti politici, uno spirito di rettitudine e di civismo, la cultura del confronto e del rispetto, la sapienza dell’equilibrio e della misura, l’essenzialità di un’etica politica intransigente in tema di libertà civili e di progresso degli individui e della comunità”.

Oggi il presidente della Camera ha incontrato la Comunità ebraica romana, e, riferendosi all’anniversario dell’Unità, ha lodato il contributo “che le più eminenti personalità delle comunità ebraiche italiane hanno offerto, in campo politico, sociale, economico, scientifico e culturale, alle diverse fasi della nostra storia nazionale”.

“Occorre costantemente riflettere su questo patrimonio di valori per diffonderne la pratica e la conoscenza e tramandarne il valore ed il rispetto. E’ questo il fronte di impegno che deve quotidianamente sostenere la nostra azione, nelle istituzioni politiche così come nelle sedi di formazione dei giovani, nella famiglia, nei luoghi di lavoro e in tutte le aggregazioni sociali, per fare in modo che l’esercizio doveroso e costruttivo della memoria delle persecuzioni e delle discriminazioni anti ebraiche e razziste non resti patrimonio di un giorno all’anno, ma divenga respiro quotidiano della nostra società”.

Da segnalare, in apertura, l’omaggio alla memoria di Tullia Zevi, primo presidente della comunità ebraica, recentemente scomparsa. Fini ha inserito la donna tra le personalità femminili “la cui esperienza, nelle diverse epoche storiche, è di per sé stessa simbolo eloquente e non retorico di una condizione della donna concepita, nelle espressioni più progressive della cultura ebraica, come compartecipe delle funzioni educative familiari e, al tempo stesso, dell’autonomia nella ricerca intellettuale, della consapevolezza nell’agire politico, della responsabilità nell’impegno sociale”.

Carmine Della Pia