Da strumento di legalità a occasione di imbarazzo. Le primarie, tanto celebrate da buona parte della dirigenza democratica, rischiano adesso di esasperare le tensioni all’interno del partito e di consegnare all’esterno l’immagine di uno schieramento incapace di garantire trasparenza e correttezza.
Dopo i dubbi sollevati da più parti sul risultato centrato domenica scorsa da Andrea Cozzolino a Napoli, tra i dirigenti del partito cresce l’imbarazzo e la difficoltà di confortare la base su quanto accaduto. L’ultima denuncia è giunta ieri dallo scrittore Roberto Saviano, che ha parlato dell’opportunità di invalidare il risultato delle consultazioni partenopee e di ripartire dalla candidatura del magistrato Raffaele Cantone.
Dal canto suo, il segretario del Pd non ha potuto fare altro che annullare l’assemblea nazionale che si doveva svolgere a Napoli domani e sabato per rinviarla a febbraio, certificando – di fatto – la grande difficoltà di un partito irrimediabilmente segnato da polemiche e divisioni. “Bisogna fare chiarezza – ha commentato ieri Pier Luigi Bersani – I problemi che sono emersi non possono condizionare il lavoro che si sta svolgendo nel Paese per costruire un’alternativa”.
“Ho chiesto a Rosy Bindi – ha continuato il segretario del Pd – di sospendere l’assemblea nazionale, concepita anche per il lancio della candidatura a sindaco decisa dalle primarie. Chiedo un immediato incontro alla coalizione che ha organizzato le primarie a Napoli per dare una risposta politica convincente ai problemi emersi dalla consultazione, al di là delle determinazioni procedurali della commissione di garanzia”.
La decisione, insomma, spetterà ai garanti, ma per il leader dei democratici è di prioritaria importanza sgomberare il campo dalle pesanti dicerie e dagli inevitabili malumori. “La nostra responsabilità principale – ha precisato Bersani – è quella di non consentire che la destra fallimentare ed impresentabile di Berlusconi e Cosentino possa prendere il governo della più grande città del Mezzogiorno, dalla quale deve invece venire un segnale di riscossa per il Sud e per l’intero Paese”.
Ma il grande “accusato”, Andrea Cozzolino – sul cui successo gravano sospetti di brogli elettorali – ha voluto rispondere alle polemiche firmate dai compagni di partito, evidenziando la necessità di rispettare il voto espresso legittimamente dai napoletani: “Legalità e trasparenza – ha detto il bassoliniano – sono per me i valori di una vita e devono essere le priorità del Pd e del centrosinistra, soprattutto a Napoli e nel Mezzogiorno”.
“Domenica scorsa – ha proseguito Cozzolino – più di 44 mila cittadini hanno partecipato liberamente alle primarie e, legittimamente, hanno scelto il loro candidato sindaco. Dobbiamo saper tutelare la volontà espressa da migliaia di napoletani onesti e rispettare l’impegno di centinaia di militanti, senza arrendersi mai – ha concluso – a chi tenta di inquinare il voto”.
Maria Saporito