Trascorse le prime 24 ore di polemiche seguite alla pubblicazione dei contenuti dei faldoni inerenti il secondo tempo dell’inchiesta “Rubygate”, che avevano fatto emergere l’esistenza di un’altra minorenne, Iris, e di poco chiari giri di cocaina, Silvio Berlusconi è tornato a far sentire la propria voce, affidandosi ad un nuovo videomessaggio inviato ai “Promotori della Libertà”.
“Sia chiaro che io non ho alcun timore di farmi giudicare. – ha spiegato il Presidente del Consiglio, nel discorso videoregistrato e trascritto integralmente dall’Ansa – Davanti ai magistrati non sono mai fuggito, e la montagna di fango delle accuse più grottesche e inverosimili in 17 anni di persecuzione giudiziaria non ha partorito nemmeno un topolino: i mille magistrati che si sono occupati ossessivamente di me e della mia vita non hanno trovato uno straccio di prova che abbia retto all’esame dei tribunali”.
“Ma io ho diritto, – ha proseguito il premier – come ogni altro cittadino, di presentarmi di fronte al mio giudice naturale, che non è la Procura di Milano ma il giudice assegnatomi dalla Costituzione cioè il Tribunale dei Ministri che non è un tribunale speciale fatto apposta per me, ma è composto da giudici scelti per sorteggio. E avendo la coscienza totalmente tranquilla, lo farò appena sarà stata ristabilita una situazione di correttezza giudiziaria“.
Spazio, poi, all’attacco politico contro la magistratura e le opposizioni “figlie della Prima Repubblica”, colpevoli di essersi coalizzate, secondo il Cavaliere, in un losco complotto antiberlusconiano.
“La verità – ha attaccato Berlusconi – è che contro di noi si è coalizzata tutta la vecchia politica che da sempre si frappone al rinnovamento. […] Non hanno in comune alcun valore, l’unica cosa che li unisce è conquistare il potere e far fuori Berlusconi con il soccorso rosso delle toghe politicizzate“.
“Noi governiamo, e continueremo a governare, – ha concluso il premier – il fango ricadrà su chi cerca di usarlo contro di noi. Un saluto affettuoso a tutti Voi”.
Dalle colonne de “Il Corriere della Sera”, intanto, si apprende, grazie all’intervista rilasciata da T.N., una ragazza presente all’ultimo bunga bunga di Arcore, che ancora il 6 gennaio scorso, a mesi di distanza dallo scoppio del primo “Rubygate” dello scorso ottobre, Silvio Berlusconi, insieme al fedele Fede, avrebbe dato vita ad una serata in “clima da nightclub” nella sala sotterranea della sua residenza.
E’ intervenuto in serata, invece, Giuseppe Cascini, segretario dell’Associazione Nazionale Magistrati, che ha voluto commentare le ultime dichiarazioni di Berlusconi contenute nel videomessaggio di oggi.
“Non c’e’ uno scontro istituzionale. – ha spiegato, polemizzando a distanza con il Presidente del Consiglio – C’e’ un’aggressione alla magistratura da parte di chi rifiuta il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge“.
“La magistratura – ha concluso – continuera’ a svolgere il suo lavoro con serenita’, nel pieno rispetto delle regole e in applicazione del principio dell’obbligatorieta’ dell’azione penale”.
Mattia Nesti