Calciomercato, il valzer degli attaccanti: Pazzini è il più economico dell’era

CALCIOMERCATO INTER – L’affare Giampaolo Pazzini sicuramente farà parlare di sé per qualche altro giorno, sia perché Moratti è tornato ad essere il re del mercato con questo grande acquisto, sia perché la Sampdoria ha effettuato una depauperazione di grande livello con la sua cessione. Pazzini è stato inoltre l’attaccante meno pagato dell’era calcistica ed era sicuramente quello che aveva più talento anche in prospettiva.

Cerchiamo innanzitutto di capire il reale valore dell’operazione: Biabiany, un giocatore pagato 2,5 milioni al Parma che ha collezionato poche presenze, una da titolare in Champions League contro il Werder Brema e un goal nel Mondiale per Club, sicuramente non potrà valere più di 5 milioni. Tanto quanto Marilungo, insomma, giovane come Biabiany ma perno della nazionale under 21, e comunque titolare nella sua squadra. Aggiunto ai 12 milioni accordarti in moneta, l’affare è costato intorno ai 17 milioni.

Fabio Quagliarella, un anno fa, è passato dall’Udinese al Napoli per una cifra intorno ai 18 milioni, e quest’anno si è trasferito dalla città partenopea alla Juventus in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni: più di Pazzini, insomma. La Juventus acquistò Iaquinta per 28 milioni dall’Udinese: l’attaccante calabrese attualmente è l’oggetto del mistero più grande col quale Delneri abbia mai lavorato, eppure è costato più del doppio di Pazzini. Se poi volessimo continuare ad infierire ci sarebbe Amauri, passato alla Juventus per 28 milioni dal Palermo: due volte il valore di Pazzini per un giocatore per il quale ci domandiamo da tempo quanto valga. Se vogliamo esagerare ci sarebbe da dire che il Manchester City ha acquistato Edin Dzeko per 35 milioni: un giocatore affermatosi in un campionato dove gli attaccanti hanno decisamente vita facile e che per ora in Premier League non ha ancora dimostrato nulla. Tre volte il valore di Pazzini.

Staccandoci anche un attimo dagli attaccanti c’è da dire che l’Inter ha acquistato la metà di Ranocchia per 12 milioni di euro: un giocatore che in nazionale è arrivato solo per accostamento e che non ha ancora dimostrato il suo valore in nerazzurro, a meno che non sia arrivato per regalare rigori agli avversari. Ma facciamo il paragone stesso in casa: Marotta due anni fa acquisto per 9 milioni un giocatore che era stabilmente in panchina alla Fiorentina, ora Tosi, che di nome dice di fare Doriano ma iniziamo a dubitarne, ha venduto lo stesso giocatore, autore di 48 reti in 87 presenze, ad appena 3 milioni in più.

Ecco come svalutare un patrimonio: per cedere Cassano si pagano 1,7 milioni, basta che se ne vada; per Pazzini si accettano 12 milioni; per Marilungo se ne accettano 5, per un giocatore che è stato trattenuto con la forza a Genova; ora per Ziegler quanti ne accetteranno? Forse si concluderà facendo uno scambio di cartellini e la Sampdoria potrà trattenere Zauri, un giocatore che, absit iniuria verbis, non ha più tante belle speranze.

Mario Petillo