Monta la rabbia in Egitto e di, ora in ora, si aggrava il bilancio degli scontri. Due persone sono rimaste uccise al Cairo, in Piazza Tahir, una a Suez, una quarta vittima è un manifestante ucciso ad Alessandria. A riferirlo è la Tv araba ‘Al Jazeera’, che parla anche di decine di persone rimaste ferite durante gli scontri tra manifestanti e polizia che sono in corso in tutto il Paese contro il governo del presidente Hosni Mubarak. Il ‘venerdì della collera’ – così è stata definita questa ennesima giornata di guerriglia – vede l’arrivo dell’esercito in strada e l’annuncio da parte delle autorità egiziane del coprifuoco nelle città del Cairo, di Alessandria e di Suez.
Secondo Al Jazeera, anche l’ex capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Mohammed El Baradei, appena tornato in Egitto per guidare la transizione, sarebbe stato fermato e posto sotto il regime degli arresti domiciliari dalla polizia, che avrebbe fatto un ampio uso di manganelli, idranti e lacrimogeni per disperdere il cordone di manifestanti raccolto attorno alle stesso El Baradei per proteggerlo dall’intervento delle forze dell’ordine.
La protesta non ha risparmiato neppure i luoghi sacri. Persino la moschea di al-Azhar, principale luogo di culto dei sunniti, è stata teatro di violenti scontri tra manifestanti e polizia con fitte sassaiole e dure cariche.
Ma il governo egiziano non si è fermato alla repressione fisica. Dalla notte scorso è impedito in tutto il Paese l’accesso a Internet, che soprattutto grazie ai social network tanta parte ha avuto nella lotta e nella propaganda degli attivisti. Non solo: bloccato anche il servizio di sms fra cellulari, secondo quanto ammesso dalla compagnia telefonica Vodafone, che ha sospeso la copertura in esecuzione di un ordine governativo.
Insomma, a giudicare dalle misure adottate dal presidente Mubarak, pare proprio che il Governo tema davvero la protesta di questi giovani dimostranti. E non sarà certo la violenta repressione a fermare i desideri di giustizia e libertà coltivati da un’intera generazione.
Raffaele Emiliano