L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a dicembre è aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2009. A renderlo noto è l’Istat, che aggiunge che nella media dell’intero anno appena trascorso si è registrato un aumento tendenziale del 2,2%.
Ad incidere positivamente sull’incremento congiunturale delle retribuzioni orarie contrattuali verificatosi nel mese di dicembre sono stati i miglioramenti economici previsti per i dipendenti del settore credito.
L’Istat fa anche notare che, alla fine di dicembre 2010, i contratti collettivi nazionali di lavoro, in vigore per la sola parte economica, riguardano il 62,8% degli occupati dipendenti rilevati per il periodo di riferimento degli indici (dicembre 2005), ai quali corrisponde una quota del 59,8% del monte retributivo analizzato.
Sempre a dicembre 2010, a fronte di un aumento tendenziale medio dell’1,7% delle retribuzioni orarie contrattuali, i settori che presentano gli incrementi più degni di nota sono telecomunicazioni (4,5%), militari difesa (4,3%), forze dell’ordine (4%) e servizi di informazione e comunicazione (3,1%). Al contrario, gli incrementi minori si osservano per trasporti, servizi postali e attività connesse (0,3%), scuola, ministeri e vigili del fuoco, per tutti un aumento dello 0,6%.
Per quanto riguarda l’insieme dei contratti oggetto dell’indagine dell’Istituto nazionale di statistica, nel mese di dicembre non è scaduto alcuno di essi, mentre sono stati siglati quelli relativi a vetro, ceramica, banche centrali (funzionari e impiegati) e autorimesse e autonoleggio.
Di conseguenza, alla fine di dicembre sono in vigore 37 accordi che regolano il trattamento economico di circa 8,2 milioni di dipendenti, ai quali, come anticipato, corrisponde un’incidenza, in termini di monte retributivo, pari al 59,8%. Per contro, sono in attesa di rinnovo 41 contratti che corrispondono al 40,2% del monte retributivo totale e che riguardano quasi 4,9 milioni di dipendenti.
Marco Notari