Protesta Cub ad Arcore: lancio di uova contro Berlusconi


Singolare manifestazione a villa Arcore: nel mirino della Cub sono finiti il premier Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini e presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

Nei pressi della villa di San Martino, lo sciopero dei lavoratori indetto da Fiom e Cgil ha visto protagonista una folla di manifestanti intenti a lanciare uova e freccette contro il presidente del Consiglio, appunto, seppur in versione cartonata.

Le immagini dei quattro bersagli, infatti, capeggiavano fuori la dimora del Cavaliere, con il quale i manifestanti desideravano un colloquio.

Durante il corteo, una banda, composta da musicisti vestiti con abiti da clown, suonava la canzone di Elio e le storie tese sul Bunga-Bunga, tormentone degli ultimi mesi lanciato alla trasmissione di Serena Dandini, Parla con me: un tagliente pezzo che riassume al meglio, nella solita chiave ironica e sarcastica che da sempre contraddistingue il gruppo, le ultime sul caso Ruby e sui festini presidenziali.

“Vogliamo richiamare l’attenzione sulla lotta per il diritto al lavoro e al reddito, e contestare i modelli imprenditoriali di Marchionne e Marcegaglia i modelli di società di Berlusconi e Mora”, ha dichiarato Piergiorgio Tiboni, coordinatore della Cub nazionale.

Significativo il richiamo a Tempi moderni di Charlie Chaplin: un manifestante con cappellino nero e baffetti disegnati ha spiegato la contrapposizione del secolo, ovvero, dalla lotta tra lavoratore e datore di lavoro, all’attuale prostituzione mentale e fisica.

Proprio sull’immagine – bersaglio di Sergio Marchionne, infatti, è stato affisso uno striscione con su scritto il titolo del famigerato film citato.

Tra le tante manifestazioni organizzate per rispondere agli scandali, da segnalare l’iniziativa che ha lanciato, nelle ultime ore, il giornalista Michele Santoro. Il prossimo 13 febbraio il conduttore di Annozero scende in campo per un corteo, davanti al tribunale di Milano: “Non ci saranno bandiere né simboli e sarà in difesa dell’indipendenza dei magistrati, della libertà di informazione e dei valori della Costituzione”.

Carmine Della Pia