Tunisia: nuovo rimpasto di governo. Fuori i ministri vicini a Ben Ali

Il rimpasto di governo non aveva soddisfatto i tunisini, che per sei giorni hanno protestato davanti alla Casbah, a Tunisi, per chiedere il definitivo allontanamento dall’esecutivo degli uomini vicini all’ex presidente Ben Ali. Ed oggi è finalmente arrivata la notizia del nuovo cambiamento: “Governo di unità nazionale II” titolano oggi i giornali, ad informare della definitiva cacciata di quasi tutti i ministri sgraditi al popolo.

Confermato alla guida dell’esecutivo il premier Mohammed Ghannouchi, il quale ha annunciato che l’ultimo cambiamento è un altro passaggio provvisorio per traghettare il Paese verso elezioni libere, e quindi verso una vera democrazia. Il voto, come ha annunciato lo stesso Ghannouchi, dovrebbe esserci entro i prossimi sei mesi e sarà sottoposto al controllo di una commissione internazionale. E poi, quando si terranno “elezioni che siano espressione della volontà del popolo”, l’attuale Premier ha anticipato di voler lasciare la politica. Lui, che paradossalmente si ritrova protagonista di un cambiamento storico nella Tunisia che lo ha visto per 11 anni Primo Ministro proprio nel regime di Ben Ali.

Un cambiamento che oggi è in atto soprattutto grazie alla mobilitazione di sindacati e società civile, protagonisti di ininterrotte trattative durante la formazione del nuovo governo. Si è discusso della nomina dei nuovi ministri, della volontà di cacciare quelli vicini a Ben Ali. Di tutto meno che della posizione dell’attuale Primo Ministro. Sulla quale, però, gli stessi cittadini si sono espressi ieri: “Se non se ne va non ce ne andiamo nemmeno noi”.

Per ora comunque i manifestanti hanno mostrato segni di distensione di fronte alla decisione presa da Ghannouci insieme al presidente ad interim Fouad Mbzaa: dodici i ministeri rinnovati, fra i quali Difesa, Esteri, Interno e Sanità. “Da governo di unità nazionale – ha spiegato il premier – diventa un governo tecnico.” Un taglio netto col regime ormai alla spalle. Non del tutto però. L’ultimo a lasciare dovrà essere proprio Mohammed Ghannouchi.

Cristiano Marti