La protesta non si placa. Anzi. In Egitto, per la rivolta contro il regime di Hosni Mubarak, le vittime aumentano ogni ora. Sono oltre 90 i morti in tutto il paese e più di mille i feriti.
Dopo il coprifuoco imposto in tutto il paese, adesso le rivolte si organizzano sul web. E il governo egiziano non si è lasciato spaventare dai manifestanti. Facebook, Twitter e alcuni servizi di Google sono stati bloccati e in poche ore sono state bloccate tutte le connessioni alla rete. Seabone, il maggiore provider egiziano con sede in Italia, ha riferito che da mezzanotte e mezza di giovedì non è stato registrato traffico in entrata e in uscita.
Non soltanto internet è stato bloccato. Un totale blackout delle comunicazioni è stato ordinato dal governo egiziano. Ieri, il servizio sms dei cellulari è stato inutilizzabile, e nella serata anche le comunicazioni vocali fra telefoni cellulari sono state bloccate. Oggi le reti di due gestori di telefonia mobile hanno ripreso a funzionare al Cairo, ma resta ancora impossibile inviare sms.
Il presidente americano Barack Obama ha commentato in un video su Youtube la situazione in Egitto dichiarando che la violenza non è la risposta per risolvere i problemi in Egitto. Il governo di Hosni Mubarak deve stare attento a non fare ricorso alla violenza e lo stesso devono fare le persone che protestano in strada. Dichiarazioni importanti che rivelano anche delle sollecitazioni da parte del presidente Americano al l presidente egiziano Mubarak a fare in modo che il suo governo facesse progressi nel campo delle riforme, quelle politiche e quelle economiche, una scelta considerata assolutamente cruciale per il benessere a lungo termine dell’Egitto.
Daniela Ciranni