Primarie Pd, l’appello di Bersani e la reazione di Cozzolino

“Io stesso e tutto il gruppo dirigente nazionale del Partito Democratico, eserciteremo il nostro impegno perché alla grande partecipazione del 23 gennaio corrisponda la capacità di aprire tutti assieme una pagina nuova“. Con queste parole il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, è ieri tornato sulla spinosa questione che riguarda le pimarie di Napoli.

Incalzato dalla nomenclatura e dagli altri candidati alle consultazioni di domenica scorsa, il leader dei democrartici ha chiesto al vincitore Andrea Cozzolino – sulla cui vittoria sono stati ipotizzati brogli elettorali – di fare un passo indietro: “E’ tempo di un gesto di responsabilità – ha detto Bersani –  che corrisponda alla volontà dei cittadini napoletani, espressa in un modo straordinario, di una riscossa che non consegni alla destra di Berlusconi e Cosentino il capoluogo del Mezzogiorno, una città di eccezionale tradizione democratica come Napoli“.

Un obiettivo che, secondo il leader del Pd, deve essere raggiunto con il contributo di tutti: “Occorre un atto di impegno – ha continuato Bersani – di generosità e di collaborazione che favorisca la ricerca comune di una candidatura che possa rappresentare al meglio le energie civili e democratiche della città e che possa unire tutti in una battaglia vincente”.

Ma Andrea Cozzolino ha subito manifestato scarso entusiasmo per la prosposta avanzata dal segretario nazionale: “Io vado avanti con il popolo che è qui – ha scandito ieri sera nel corso di un incontro al Palapartenope di Napoli – È con loro che intendo discutere le scelte che faremo. A Bersani diciamo tutti insieme che Napoli ha bisogno di chiarezza e che in città c’è stato un vuoto straordinario su cui si è aperta una polemica che considero sbagliata, soprattutto – ha precisato – per il modo in cui è stata fatta”.

Si proclami il vincitore delle primarie – ha tagliato corto Cozzolino – Poi si potrà discutere della città e avanzare proposte”. Quello che insomma il bassoliniano ha richiesto è il riconoscimento della sua vittoria  da parte del partito, necessario a favorire eventuali nuovi confronti.

Non solo, il vincitore delle primarie napoletane ha manifestato forte risentimento anche per la reazione degli altri candidati, che hanno deciso di ingaggiare una guerra giudiziaria per invalidare il risultato di domenica scorsa: ”Se a vincere fossero stati Umberto Ranieri, Nicola Oddari o Libero Mancuso – ha spiegato il bassoliniano – sarei andato a stringere loro la mano perché  il mio nemico non è nel centrosinistra ma nel centrodestra. E invece, dopo le elezioni – ha concluso Cozzolino – ci siamo ritrovati nella Romania di Ceausescu in cui non si proclama il risultato ma si mettono in moto macchine mostruose di accuse“.

Maria Saporito